Un bel cross di sinistro di Barrow per lo stacco (!) di Sansone che impegna Cordaz, doppio tap-in prima di Palacio (traversa), poi di Soriano (l’uomo col gol addosso, quinta rete, proiezione più di 20, scriverebbero alcuni buontemponi), ammazzano un Crotone che nella ripresa non riesce a replicare quel discreto primo tempo, nel quale aveva certamente fatto qualcosa in più del Bologna.
Un Mihajlovic che non mi aspettavo in sala stampa, ammette che sognava la notte un 1a 0, dimostrando un normale ed anche logico nervo scoperto verso una statistica che stava infastidendo anche lui, così poco incline alle situazioni di lana caprina: mi sarei aspettato un ” che mi frega di gol subiti, importante è fare uno in più di avversario”, ma tant’è, anche il vecchio Sinisa è umano.
Bene, portiamo a casa questi 3 punti con la rete inviolata ma spero già dalla prossima di rivedere il Bologna matto che fa e disfa e che proprio a San Siro si produsse, la scorsa stagione, in una delle partite più folli che io abbia mai visto:
prestazioni come quella di ieri una tantum possono essere balsamiche, troppe poi ti mandano in iperventilazione, anche le parti nobili.
Non avendo ambizioni europee e non dovendo impelagarsi troppo nel fondo classifica, l’unico obbiettivo di una squadra come il Bologna è quello di divertirsi e divertire chi la guarda, giocando con la sfacciataggine del proprio allenatore, senza paura di niente e di nessuno.
Vi prego dall’ astenervi dal ragionamento gobbo dell’ “importante era vincere anche giocando male”: non se la stanno passando bene da quelle parti, proprio perché giocano come peggio non si potrebbe!
Se giochi male e produci poco, una partita la puoi anche vincere ma alla lunga non paga e noi, fortunatamente, da quando c’è Sinisa, le partite in cui abbiamo giocato male si contano sulle dita di una mano.
Nei risvolti di una prestazione non memorabile ma utile e necessaria come quella di ieri, mi sono sembrati tra i più continui i due biondini di centrocampo, da me spesso criticati, che invece, hanno badato al sodo: Svamberg ad esempio, per 15 minuti prima di uscire, si è adattato in una buona marcatura su Messias arretrato da Stroppa a mezzala, contenendolo bene anche quando il brasiliano lo ha portato sull’esterno e Schouten lavorando più basso del solito, ha aiutato la coppia centrale a sbrogliare qualche situazione non facile.
Sono pochi gli spunti di riflessione di una gara insidiosa come una polpetta avvelenata: il Bologna l’ha un po’ annusata nel primo tempo, ma poi ha preferito lasciare che ad ingoiarla, in futuro, sarà qualche altra squadra.
Dalla prossima spero di rivedere il Bologna matto dicevo, che non fa calcoli o ragionamenti: quelli li lascio volentieri a chi si produce in sintesi elementari di ciò che manca al nostro organico, del “difensore che sa difendere e dell’attaccante col gol addosso” ( cit.): pietà per favore, pietà.
La risposta di Mihajlovic in merito è stata chiarissima: o troviamo qualcuno che abbia le caratteristiche adatte al nostro gioco oppure restiamo come siamo ( conferenza pre- partita ).
Eppure ci narrano di un Sinisa deluso dalla società e che vorrebbe anche “laqualunqe”: (ri)pietà, grazie.
Tosco
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