
Il Bologna pareggia in rimonta contro il Napoli, ma ai rossoblù il punto veste stretto
C’è gioia, c’è consapevolezza, ma c’è anche un pizzico di frustrazione per quello che poteva essere e alla fine non è successo. Il Bologna ferma la propria corsa travolgente, sbattendo sul pari per 1-1 contro il Napoli nella trentunesima giornata di Serie A. Al vantaggio di Zambo Anguissa, risponde di tacco Ndoye, ma a fare specie è il secondo tempo dominante dei felsinei, che ha lasciato solo le briciole ai partenopei.
In classifica il Bologna fallisce il grande salto e resta al quarto posto. Si mantengono così a distanza le prime inseguitrici, mentre non si riesce nel sorpasso ai danni dell’Atalanta. In vetta invece il Napoli resta a tre punti dall’Inter. Lotta Champions e lotta scudetto dunque ancora apertissime per due squadre che restano sostanzialmente immobili rispetto alla giornata precedente.
Due defezioni dell’ultimo minuto nella sfida del Dall’Ara, una per parte. Il Bologna deve rinunciare a Ferguson, al suo posto Aebischer in mediana al fianco di Freuler. L’undici è completato da Skorupski in porta, protetto dalla linea Holm, Beukema, Lucumí e Miranda. In trequarti confermata la linea composta da Orsolini, Odgaard e Ndoye, alle spalle di Dallinga. Dall’altra parte Lukaku è il riferimento offensivo, affiancato da Politano e Neres. A centrocampo invece tutti i muscoli di McTominay e Anguissa. In porta però dà forfait Meret, al suo posto Scuffet.
C’è un pizzico di confusione nella prima parte di gara del Bologna. I rossoblù mantengono fin da subito il baricentro alto, come immaginabile, e provano a imporre il proprio ritmo alla gara. I felsinei non sono però molto precisi e il Napoli con i recuperi a centrocampo riesce sempre ad attaccare la profondità facendo male. Lukaku in particolare è il perno perfetto per lanciare la profondità di Neres e Politano, contenuti però bene nelle loro accelerazioni.
Nella confusione emiliana però è facile commettere errori e ce ne sono diversi nell’azione che porta alla rete del vantaggio partenopeo. Lucumí manca l’anticipo su Lukaku e il pallone, non toccato da nessuno, diventa un lancio per Anguissa, partito da lontano e perso dal centrocampo bolognese. Miranda prova l’anticipo all’ultimo in scivolata, cercando di toccare per Skorupski, ma il suo tocco è troppo corto, finendo preda del camerunense, il quale dribbla il portiere e firma il vantaggio degli ospiti. Nell’azione per altro si fa male lo stesso estremo difensore bolognese, qualche minuto dopo sostituito da Ravaglia.
Il Bologna prova a reagire già nel primo tempo, ma non riesce a sfondare in mezzo alle maglie azzurre dei partenopei. Nessuno però può negare la crescita dei felsinei rispetto ai primi venti minuti del match. Se però il finale di prima frazione era un segnale di miglioramento, la ripresa è un vero e proprio assolo a tinte rosse e blu. La squadra di Italiano alza ulteriormente il baricentro e toglie anche lo spazio in ripartenza agli ospiti. Il Napoli si ritrova così assediato nella propria area di rigore, incapace di reagire.
In questo nuovo svolgimento i padroni di casa cominciano ad accumulare occasioni. Dallinga è il primo a bussare alla porta di Scuffet, poi anche Orsolini e Odgaard hanno sul piede un paio di occasioni, murate dalla difesa o fuori dallo specchio. Il fallo sistematico del Napoli è propedeutico a spezzare il ritmo incalzante del Bologna e inizialmente sembra riuscire, provocando anche un pizzico di nervosismo tra le fila emiliane.
La squadra ospite però soffre tanto e al 63’ deve alzare bandiera bianca. Bellissimo filtrante di Miranda per l’inserimento di Odgaard sulla sinistra. Il danese arriva sul fondo e mette in area per Ndoye, il quale sorprende tutti con un colpo di tacco, che dopo aver colpito la traversa, rimbalza fuori dalla porta per entrarci in un secondo momento. La rete del pareggio è un gioiello e fa esplodere la gioia di un Dall’Ara ancora una volta gremito per l’occasione.
Nel finale il Bologna parte all’assalto nel tentativo di vincere la gara. Le occasioni si accumulano e la più clamorosa arriva all’89’ quando sul calcio d’angolo battuto da sinistra, Holm incrocia sul palo lontano, trovando la grande risposta di Scuffet. Sulla ribattuta si avventa Castro, il quale non riesce però a tradurre in rete il pallone, dopo un rimbalzo sfortunato sul suo ginocchio. Nei minuti di recupero c’è anche il colpo di coda del Napoli, che con un pizzico di fortuna trova anche una ghiotta chance, ma Ravaglia è super a blindare la porta emiliana e chiudere il match.
Il pareggio alla fine è forse il risultato più giusto, ma è fuori di dubbio che il Bologna abbia fatto decisamente più del Napoli per tentare di vincerla. Il dominio subito dai partenopei nel secondo tempo è unico nel suo genere e racconta in appena 45 minuti il momento di forma eccezionale dei rossoblù. La frustrazione di Italiano ai microfoni di Dazn a gara conclusa è l’emblema di quanta fame abbia questa squadra e di come ci sia la sensazione di un pareggio che veste stretto ai bolognesi.
I numeri confermano il grande lavoro profuso dal Bologna, con superiorità emiliana in quasi tutte le voci statistiche. I felsinei palleggiano di più e meglio, gestendo il pallone per 61% del tempo totale, completando 369 passaggi (83% di precisione), mentre il Napoli si ferma a 217 fraseggi compiuti (73% di precisione), nel restante 39% del tempo. Da sottolineare come i partenopei spezzino molto la trama di gioco, commettendo 18 falli (11 quelli emiliani), per un totale di gioco effettivo che si ferma ad 51 minuti su un totale di 98 disputati in campo.
Anche sottoporta il lavoro bolognese è superiore a quello napoletano. I rossoblù creano il doppio sia in termini di tiri complessivi sia in termini di quelli in porta, rispettivamente 12 a 6 il computo totale e 4 a 2 quello nello specchio. In termini di Expected goals però il vantaggio è marginale per i felsinei, con il conto che si ferma a 1,11 xG per il Bologna e a 1 xG per il Napoli. Due asterischi però su quest’ultimo dato: il gol dei campani vale quasi il totale del loro conto (0,76 xG), mentre ai felsinei non viene contata la chance di Castro nel finale.