IL PRE-PARTITA DI BOLOGNA-LAZIO
Siamo pronti a metterci comodi per assistere a una domenica ricca di scontri diretti dai quali usciranno responsi possibilmente decisivi per il proseguo della stagione. Si parte alle ore 15 allo Stadio Renato Dall’Ara, ove il Bologna ha ottenuto la maggior parte dei propri punti e dove in stagione ha perso solamente contro il Verona lo scorso 30 dicembre. E’ proprio da Verona che riparte la squadra di Italiano, uscita con la pancia piena dallo Stadio Bentegodi in una gara ostica ma controllata a pieno regime dai felsinei, in difficoltà soltanto nelle battute finali. A Verona è arrivato il primo “bonus” di Davide Calabria, a distanza di un anno dall’ultima volta, il quinto sigillo di Odgaard e la prima rete di Nicolò Cambiaghi, complice l’incertezza di Montipò, fino a quel momento impeccabile. Non sono mancate le polemiche in sala stampa nel post-partita in occasione di un mancato penalty non ravvisato dal direttore per un contatto tra Ferguson e Bradaric prima della rete del danese. Trattasi di valutazione da campo, compensata poi dal mancato fischio per un evidente fallo di mano nell’area opposta sul gol di Mosquera, convalidato. A Casteldebole ci si è presi un giorno in più di riposo, con la ripresa degli allenamenti nella giornata di mercoledì per svuotare la testa e caricare al meglio le pile per una sfida valevole per il quinto posto. Quinto posto che l’anno scorso giovò ai rossoblù l’accesso alla Champions grazie al percorso delle italiane nelle Coppe, difficilmente ripetibile in questa stagione dopo la caduta di alcune di esse. Oltre alla triplice eliminazione di Atalanta, Milan e Juventus in Champions negli spareggi per gli ottavi, è costata carissima la sconfitta della Roma a San Mames per mano dell’Atletico Bilbao, che ha potuto allungare il gap tra Spagna e Italia nel ranking UEFA. Se da una parte Inter, Fiorentina e Lazio risultano essere le uniche italiane in corso, gli ispanici vantano di avere una squadra in più se considerate le tre competizioni. A vedersela brutta nella serata di giovedì è stata la Lazio: la rete di Sulc nella ripresa aveva ristabilito la parità dell’andata, tutto sommato meritata. Al minuto settantasei ecco lo sliding door: Romagnoli di testa fa uno a uno, protratto fino al triplice fischio e valevole per il passaggio del turno. Il meno atteso che, però, nell’ultima settimana si è preso per mano un intero popolo grazie alle tre reti – tutte decisive – segnate in soli sette giorni. Gol all’andata e al ritorno, nel bel mezzo il posticipo di lunedì sera in campionato contro l’Udinese, passata in vantaggio con la rete di Thauvin. Una Lazioapparita sulle gambe nelle ultime due partite, complice la doppia inferiorità numerica avuta in Repubblica Ceca nella quale si è speso tanto in termini di risorse. Nonostante ciò, i biancocelesti sono riusciti ad aggrapparsi al proprio status, non approfittando del passo falso della Juventus per agganciarvisi, ma ottenendo quel punticino di distacco dai rossoblù. A differenza di coloro che trovano nel doppio impegno un alibi a cui sostenersi, Baroni ha ribadito come sia un bene giocare ogni tre giorni, con la speranza che possa verificarsi fino al termine della stagione. A Formello ci sono stati segnali confortanti per quanto riguarda l’organico: Nuno Tavares e Castellanos recuperati pienamente e lanciati subito dal 1’ in Europa League per l’eccesivo peso della sfida. Entrambi sono parsi un po’ arrugginiti: per il portoghese si trattava di un vero e proprio test avendo un solo allenamento con il gruppo alle spalle; sul Taty ha inficiato la stanchezza dei compagni come motivazione della sua titolarità. Il tecnico toscano, per Bologna, avrà avuto modo di recuperare anche Rovella e Gigot – assenti per squalifica – come valide alternative dal primo minuto. Per certi versi, Bologna e Lazio possiedono numerose similitudini, se non a interpreti certamente come modo di giocare. Due squadre padrone del gioco al punto di volerlo dominare, chi attraverso il palleggio e le scorribande sulle fasce e chi con il recupero alto e l’evolversi della partita. La Lazio è la prima squadra per reti segnate nell’ultimo quarto d’ora, otto delle quali in pieno recupero, grazie all’esperienza di Pedro, mai dato perduto. I rossoblù, invece, tendono a cambiare passo fin dalle battute iniziali della ripresa e cavalcando l’onda nella parte centrale dei secondi tempi. Raggiunta quota 300 presenze in Serie A per Skorupski: il portiere polacco si è anche conquistato la Nazionale grazie alle sue prestazioni convincenti con il club. C’è anche da dire come una grossa mano venga data dal reparto difensivo – a prescindere da chi giochi – capaci di concedere il minor numero di tiri nello specchio agli avversari. In questa statistica, infatti, il Bologna vanta una media stratosferica, con soli 2,8 conclusioni concesse, secondi in Europa alle spalle soltanto del Bayern Monaco. Anche la Lazio è una squadra che concede relativamente poco, anche se ciò non si direbbe stando alle ultime giornate, in cui – a differenza del solito – essendo più sfilacciata e lunga (complice la stanchezza) ha permesso di sbilanciarsi su entrambi i fronti. Contro l’Udinese, però, è arrivata una prova di grande maturità: in evidente calo fisico, la squadra ha dimostrato di essere un gruppo, compattandosi in lungo e in largo e reggendo alle folate sugli esterni. Proprio da lì arrivano i pericoli maggiori dei biancocelesti, il cui punto di forza è certamente la catena mancina, con un occhio di riguardo anche a destra dove è appostato uno degli uomini più in forma del campionato: Gustav Isaksen. Il danese ha catturato l’occhio del tecnico della Nazionale; discorso che non collima per Jens Odgaard, uomo chiave nella trequarti felsinea non premiato da costui.
Il Bologna in caso di vittoria scavalcherebbe non solo la formazione capitolina, bensì la Juventus, impegnata poco più tardi nel derby-non-derby contro la Fiorentina al Franchi. All’andata l’espulsione dopo appena mezz’ora di Pobega vanificò il tutto, nonostante la gara rimase in equilibrio prima dell’uno-due a distanza ravvicinata a firme di Gigot e Zaccagni. Nel recupero ci pensò Dele-Bashiru a calare il secondo tris.
L’arbitro della sfida è Andrea Colombo, il quale vanta il maggior numero di fischietti con i biancocelesti, con la peculiarità di non aver alcun precedente negativo: tre i pareggi, cinque le vittorie… e che vittorie! Con il Bologna, invece, un pari e una vittoria casalinga ottenute, rispettivamente, con Genoa e Torino, dopo la disfatta di San Siro della stagione precedente contro l’Inter.
Foto: Bologna FC 1909