IL PRE-PARTITA DI BOLOGNA-COMO
Appuntamento questa sera alle ore 20:45 allo Stadio Renato Dall’Ara, dopo due trasferte consecutive, tra campionato e Champions, in cui il Bologna è rimasto imbattuto. Due punti meritocratici, sebbene le condizioni siano totalmente differenti. Nella gara di mercoledì, in contemporanea alle altre, per poco i rossoblù non si portavano a casa la prima vittoria in trasferta di questo nuovo format delle Coppe che avrebbe comportato l’eliminazione dello Sporting Lisbona. Da dire che la partita non si era aperta nel migliore dei modi: la traversa colpita da Beukema sullo sviluppo di corner e il risentimento muscolare di Ferguson dopo appena otto minuti sembravano poter essere il presagio di una sventura. Invece no; la squadra di Italiano – decimata – ha saputo reagire, andando in vantaggio e gestendo fino a poco più di dieci minuti dalla fine con il guizzo fortunoso di Harder.
È stata la volta delle rotazioni: dall’esordio di Ravaglia, agli ingressi di Moro ed Erlic (in coppia con Casale) e la titolarità di “esuberi” come Fabbian e Iling Junior, oggetti di mercato. Al Bologna spetterà l’ennesimo impegno della stagione, e questa volta (come non mai) la classifica non va nemmeno menzionata. Il Como è una squadra interessantissima, quantomeno dal punto di vista tecnico, potendo contare su giocatori del calibro di Nico Paz, che poche concorrenti possono permettersi. Lo spagnolo, arrivato in estate dal Real Madrid (si, avete letto bene!), con l’Atalanta ha trovato la sua quarta rete in stagione, di cui praticamente tre nell’ultimo mese. Il classe 2004 è per distacco uno dei giocatori più eleganti del campionato, non a caso squadre come l’Inter si sono già fatte avanti per l’estate.
La peculiarità in termini statistici è che tutte quattro le reti messe a segno dal ragazzo sono arrivate al Sinigaglia. Il Como fin da subito è riuscita ad assimilare il credo calcistico del proprio allenatore, prediletto a un calcio in continuo movimento, una circolazione rapida e fluida del pallone e un atteggiamento coraggioso, che non sempre paga. Questo il pensiero di Cesc Fabregas che, caso vuole, in passato è stato uno dei centrocampisti spagnoli più forti di sempre…
I suoi ragazzi sembrano proprio divertirsi in campo, giocando con quella spensieratezza tramandata da fatto che – essendone membro societario – Fabregas difficilmente può essere sollevato dall’incarico di guida tecnica. Negli ultimi giorni la Roma ha chiesto informazioni per l’anno avvenire, siccome Claudio Ranieri richiamato soltanto come traghettatore. Al momento, però, il tecnico dei lariani pensa a portare al termine la sua prima avventura da head-coach in prima squadra dopo la parentesi con la Primavera. I lariani vantano un più che discreto bilancio contro i rossoblù, avendoli sconfitti in otto delle diciannove occasioni (solo con la Fiorentina hanno fatto meglio con nove).
Ad aver la meglio negli ultimi precedenti sono stati gli emiliani, anche se nella gara d’andata il pareggio conquistato in rimonta fu solo che oro colato per quanto poco prodotto a discapito dei lariani. All’ora fu la prima volta di Iling (unico sigillo in campionato), in un Bologna arrembante solo nell’ultimo quarto d’ora dopo lunghi tratti di apprensione per il tasso di pericolosità offensiva dei padroni di casa. È un po’ quanto riproposto nelle gare avvenire fino ad oggi per la formazione lombarda, che è la squadra più penalizzata in termini di punti; ultima proprio la gara di sabato scorso nel derby con l’Atalanta, in cui per l’intero primo tempo la Dea è parsa nulla.
Nel mercato di riparazione, la società ha investito tanto – e perlopiù bene, per quello che è stato prodotto fin qui. Gli innesti di Diao e Caqueret – già attivi – sono stati remunerativi, ma di spessore, sintomo di una proprietà solida, ambiziosa e lungimirante. Su quest’ultimo aspetto, viene meno il reintegro fisico di Dele Alli, uno dei maggiori prospetti di un tempo, poi andatosi a bruciare. Nella consueta conferenza stampa pre-partita, eseguita all’anti-vigilia, il tecnico catalano ha dato segnali confortanti inerente al mercato: le tante assenze implicano certamente degli ingressi. Il Como che questa sera dovrà fare a meno di Kempf, Alberto Moreno, Sergi Roberto, Van der Brempt e Gabrielloni. Su tutte ha una gravità maggiore il vuoto lasciato sull’out di destra, così come davanti – vista l’aggressività dei rossoblù (“ancora di più di quella dell’Atalanta”), i lariani potrebbero optare per un mancato riferimento posizionale. Ed è proprio dalla trasferta di Bergamo (prossima avversaria del Bologna in Coppa Italia martedì) che la formazione lombarda non conta una vittoria lontano dal Sinigaglia.
Due squadre giovani, atleticamente sopra la media e che si assumono le proprie responsabilità: chi con la spensieratezza del novellino e chi con la solidità del proprio organico. Il Bologna, visto decimato nell’ultima gara di Champions, ha avuto un solo giorno pieno per preparare la partita, seppur Italiano possa contare almeno su quattro uomini di movimento inoperosi a Lisbona.
A dirigere la sfida Luca Massimi della sezione di Termoli, una “matricola” se paragonato a tanti altri nella massima categoria italiana: cinque precedenti con il Bologna, zero in A con il Como. Con i rossoblù, l’ultimo risale proprio alla stagione imminente, contro il Venezia in casa quando furono assegnati ben due calci di rigore, entrambi trasformati, rispettivamente, da Ndoye e Orsolini.
Foto: Bologna FC 1909