Il pre-partita di Bologna-Monza
Il moto perpetuo della Serie A prevede che il Bologna torni in campo a distanza di meno di 72 ore dal recupero in settimana con l’Inter. La trasferta di San Siro ha certificato nuovamente l’ottimo andamento del Bologna con le big, uscendo dalla Scala del calcio perfino con un pizzico di dispiacere per il “solo” punto guadagnato. I rossoblù sono la vera bestia nera dei nerazzurri quando si tratta di gare da recuperare, con la mente che è tornata a quel 28 aprile 2022 che costò lo Scudetto alla formazione di Simone Inzaghi. Una storia che – in parte – si ripete, poiché il campionato è ancora lungo e oggi, a discapito di qualche stagione fa, esser fermato dal Bologna non è più un’anomalia.
In una sfida turbolenta, anche in termini di scelte arbitrali, Inter e Bologna hanno saputo regalare una serata spettacolare ai 63 mila presenti, con Vincenzo Italiano remissivo soltanto nelle battute conclusive, finendo con la linea difensiva a cinque. Sono arrivati segnali confortanti dalle seconde linee, Moro e il tanto criticato Casale hanno risposto presente. Per certi versi la gara di oggi sospetta più insidie, innanzitutto in termini motivazionali, in quanto la carica emotiva di quanto giochi contro le grandi della classe non è la stessa di quando affronti l’ultima.
Qui si vede il cosiddetto salto di qualità tra una squadra mediocre (comune) e chi assiduamente occupa le zone nobili della classifica. Basti pensare a quanto letto sui quotidiani nazionali giovedì mattina, definendo il pareggio della formazione di Simone Inzaghi “un guaio” contro pur sempre la settima forza del campionato e facente la Champions League.
All’andata al Brianteo è servito il guizzo del singolo a decidere una partita che si stava appiattendo e non vedeva vie d’uscite. La meravigliosa rete di Castro dalla distanza nel finale ha regalato il primo successo stagionale ad una squadra che fino a quel momento aveva perso parecchi punti per strada contro formazioni più che alla portata. Una vittoria che ha dato lustro all’argentino e a compagni, iniziando a dare consapevolezza ad un gruppo ricco di una forza fin lì solo intrinseca.
Nel periodo più avvincente della stagione, il Bologna è chiamato a rispondere ogni tre giorni almeno per le successive due settimane, per cui sarà fondamentale farsi trovare tutti pronti, sapendo gestire energie, lavoro e riposo. E a proposito di pedine, ecco che da Casteldebole arrivano buone notizie: El Azzouzi e Cambiaghi in gruppo, ancora differenziato per Aebischer. Il marocchino – salvo un prestito in questa finestra di mercato – e l’esterno italiano entreranno nelle rotazioni strada facendo, incrementando ulteriormente la corazzata di Italiano. Rientrato dalla squalifica, Lucumì si candida per una maglia dal 1’, resta da capire a chi sarà affiancato tra lo stacanovista Beukema, Erlic – sul punto di partenza – e Casale, reduce dai novanta minuti di mercoledì.
Dalla metacampo in avanti, le armi a disposizioni sono tante, con i soliti dubbi che probabilmente avremo da qui alla fine della stagione: Castro o Dallinga (da capire ancora il criterio adottato), oltre alla ricca concorrenza sulle fasce tra i vari Orsolini, Ndoye, Odgaard e Dominguez. Defilato Iling, che ha perso parecchio terreno dall’ottimo ingresso di Como e la buona prestazione maturata in Coppa Italia proprio con il Monza. E che non proprio questo un campanellino d’allarme nella testa del tecnico, per provare a ringalluzzire un calciatore fin qui troppo annebbiato.
Il Monza, di fronte, recupera il solo Kyriakopoulos, perdendo Birindelli, Caldirola e Dany Mota – oltre che l’ormai lungodegente Pessina. Non riesce a recuperare per tempo neanche Pablo Marì, assente – giustificato – Pedro Pereira che deve scontare la squalifica. Indicazioni ben precise sono giunte dalla sala stampa di Casteldebole con Italiano che, oltre a dimostrarsi contento e soddisfatto di quanto inscenato mercoledì sera allargando il palcoscenico a tutta la stagione, ha dichiarato come domani (così come all’andata) a difendere i pali ci sarà Federico Ravaglia. Il figliol prodigo ha qualcosa da farsi perdonare dalla gara d’andata, in cui facilitò il tap-in di Djuric da pochi passi. Lo stesso Djuric estrapolato da Bocchetti, il quale ha tolto punti di riferimenti là davanti dal suo arrivo, facendo ruotare in continuazione uno tra Caprari, Mota, Maldini e Ciurria.
Quattro pedine per tre posti, con una trequarti pronta a buttarsi alle spalle della linea difensiva così come il centravanti, del tutto atipico rispetto a quanto visto da Nesta prima. E se si dà un’occhiata ai risultati, è interessante come il Monza non abbia mai sbandato, aggiudicandosi anche punti di spessore. Dei tredici punti, quattro sono arrivati con la Fiorentina, uno con l’Inter e uno con la Roma, per poi scendere a ridosso con le altre meno ambite. Approfittando del misero impiego di Djuric, il Parma avrebbe acceso i radar sul centravanti bosniaco; in casa felsinea, invece, piace Erlic, finito in coda nelle gerarchie.
L’arbitro della sfida sarà Mariani della sezione di Aprilia: bilancio pendente leggermente verso il basso per i felsinei (6 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte), con l’ultima gara che risale a due stagioni fa nella sconfitta del Bentegodi per due a uno. Con il Monza, invece, curioso vedere come dei sei precedenti, prevalga l’equilibrio (3 vittorie e 3 sconfitte): le vittorie sono tutte risalenti al campionato cadetto, mentre le sconfitte tutte di questa stagione – tra le altre con squadre abbordabili (Lecce, Torino e Genoa).
Foto: Bologna FC 1909