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Il Tosco l’ha vista così: Lazio - Bologna 3-0
Un fallo da “primo uomo” ha chiuso una partita che comunque si stava dimostrando molto complicata: perché non si può negare che il piano partita della Lazio si è dimostrato più funzionale e i rossoblù sono andati in evidente difficoltà tattica.
La fase difensiva del Bologna è a tutti gli effetti uomo contro uomo e se gli accoppiamenti risultano errati diventa complicato reggere il confronto: a mio avviso (ricordo che di mestiere faccio lo speaker e non l’allenatore professionista) c’erano alcune marcature evidenti da cambiare come quella sulla fascia destra di De Silvestri che veniva portato dentro al campo da Zaccagni e che liberava così la corsia per Pellegrini che stando alto e largo, obbligava Orsolini ad abbassarsi troppo e per tante volte; centralmente Beukema marcava Castellanos, Lucumi non aveva riferimento vero e a sinistra Miranda controllava Pedro.
Col senno di poi, cioè vedendo come si erano messe le cose in campo, perché l’aggressività della Lazio stava condizionando questa anomalia difensiva, si potevano rimodellare le marcature difensivamente per liberare Orsolini da compiti prettamente di copertura (De Silvestri/ Pellegrini, Beukema/Zaccagni, Lucumi/Castellanos, Miranda/Pedro) consentendo al Bologna di distendersi meglio in ripartenza.
Parlavo del piano tattico della Lazio: notevole l’aggressività dei biancazzurri perché in pressione andavano addirittura con le mezzali su centrali rossoblù; Guendouzi su Lucumi e Vecino su Beukema (anche alternati, perché i centrocampisti laziali ruotano le loro posizioni) permettendo così spesso a Castellanos di schermare il giro palla difensivo del Bologna (da esterno a esterno passando per il portiere), solitamente utile per far partire la manovra dei rossoblù, facilitando il recupero palla dei centrali difensivi e di Rovella, libero di lavorare sulla riconquista mettendo così in ritmo tutta la manovra laziale.
Cosa sarebbe successo se Pobega non avesse fatto quella follia?
Il Bologna stava riguadagnando un po’ di possesso palla dopo aver sofferto tremendamente per la prima mezz’ora: non a caso il fallo di Pobega arriva su una pressione altissima (non la prima) proprio perché i rossoblù erano riusciti ad abbassare un po’ la spinta laziale.
Credo che si sarebbe potuto assistere ad una gara più equilibrata perché il Bologna ha dimostrato che raramente cala nella ripresa anche se fino a quel momento aveva sofferto gli avversari come mai fino a ieri (forse il primo tempo di Como aveva dato segnali simili).
In ultima analisi, sempre per amore della disamina e non per incolpare mister Italiano, anche l’assetto in inferiorità numerica si presta a qualche interpretazione: la Lazio stava mettendo in difficoltà i rossoblu sulle fasce, non solo a sinistra con Pellegrini stabilmente nella metà campo del Bologna ma anche a destra con le ripartenze di Lazzari, mai veramente contenuto da Karlsson; pensare ad un 4-4-1 con un giocatore più di copertura come Urbanski a sinistra lasciando Orsolini a destra, il doppio mediano in mezzo sacrificando Odgaard, e lasciando il solo Castro davanti, poteva sembrare la soluzione più logica.
Ma evidente Italiano ha pensato di giocare lungo sulle punte optando per il 4-3-2 (come spiegato dal mister rossoblù nel post partita) purtroppo senza ottenere i risultati sperati.
Tosco