Il Bologna cade 3-0 contro la Lazio, si ferma a nove la striscia di risultati utili consecutivi emiliana
Alla fine è successo, sono passati quasi tre mesi interi ma i rossoblù sono tornati ad assaggiare l’amaro sapore della sconfitta anche in campionato. Allo stadio Olimpico si spezza dopo nove risultati utili consecutivi la serie positiva in Serie A del Bologna. La Lazio vince e punisce in maniera severissima le ingenuità dei singoli emiliani, portandosi a casa i tre punti con un rotondo 3-0. Gigot la sblocca, poi Zaccagni e Dele-Bashiru mettono i punti esclamativi sul successo, mentre i felsinei escono a pezzi dopo aver giocato oltre un’ora con un uomo in meno.
In una sfida dove gli emiliani fanno vedere poco o niente in campo, anche per merito dei rivali, c’è un episodio spartiacque impossibile da ignorare per giudicare la partita. Andando con ordine però, l’impostazione di gioco del Bologna era quella di una sfida faccia a faccia. Italiano infatti conferma con coraggio le ipotesi della vigilia e alle spalle di Castro, preferito a Dallinga, sceglie la linea di trequarti molto offensiva con Orsolini, Odgaard e Karlsson. In mediana ci sono Pobega e Freuler, mentre dietro la linea a quattro è composta da De Silvestri, Beukema, Lucumí e Miranda, con Ravaglia tra i pali.
Sulla carta l’idea del tecnico è quella di rispondere colpo su colpo alla Lazio, cercando di verticalizzare con rapidità quando si recupera il pallone. In questo modo i rossoblù accettano la possibilità di una partita a ritmi alti e con tante occasioni da entrambe le parti. All’atto pratico però gli emiliani non riescono a trovare soluzioni per la pressione laziale. La difesa uomo su uomo impostata da Baroni schiaccia fin da subito gli ospiti e raramente il Bologna trova ritmo per mettere in moto la qualità sui propri esterni. In questo modo la manovra offensiva ristagna e il baricentro emiliano si abbassa sempre più.
La partita però è in equilibrio: la Lazio ha il predominio territoriale, ma non riesce mai a impensierire seriamente Ravaglia. Sembra uno stallo destinato a durare, ma al 34’ errore fatale di Tommaso Pobega, che di fatto mette la partita in salita, una talmente ripida, che alla fine costringerà i rossoblù ad alzare bandiera bianca.
Su una delle pressioni alte nella metà campo avversaria, il centrocampista, unico ammonito del match fino a quel momento, si fa prendere dalla foga. L’ex Milan nel tentativo di aumentare la pressione su Guendouzi, lo atterra entrando in scivolata, in ritardo alle sue spalle. Rapuano è presente e ben posizionato e non può esimersi dal mostrare al giocatore il secondo giallo e il cartellino rosso. Mancano ancora oltre 10 minuti a fine primo tempo, e mentre il mediano poco a poco si rende conto dell’errore commesso, mettendosi le mani in faccia disperandosi, la reazione di Italiano in panchina è furente.
In campo i rossoblù cominciano a soffrire, ma riescono a mantenere il pareggio fino all’intervallo, concedendosi così la chance di poter lottare per un prezioso punto. Italiano durante la pausa aggiusta la formazione per una ripresa di sofferenza, togliendo gli esterni in favore di due centrocampisti, ma gli episodi non girano in favore degli ospiti. Al 68’ Gigot, forse in uno dei momenti migliori del Bologna, realizza una rete che sa di sentenza. Quattro minuti dopo il francese, Zaccagni sfrutta la sua prima occasione del match, approfittando di un errore di De Silvestri viene lanciato in contropiede e una volta in area apre il compasso realizzando il 2-0 del match. Dele-Bashiru all’ultimo minuto di recupero realizza anche il terzo e fa partire i titoli di coda sul match.
I numeri del match sono impietosi, così come si addice a un incontro dove una squadra ha avuto il vantaggio della superiorità numerica per circa i due terzi di gara. La Lazio detiene il 70% del possesso, tira 4 volte più dei felsinei sia nel complesso sia nello specchio e ha una mole di palleggio oltre due volte superiore al Bologna, con una precisione nettamente superiore. Non c’è partita e i capitolini hanno fatto fruttare al meglio la superiorità numerica.
Sarà stata l’irruenza a tradire Pobega? La voglia di mettersi in mostra? O una disattenzione fatale in un momento di pressione? Il risultato però non cambia. L’errore commesso è stato grave, non solo per il risultato, ma anche per le modalità. L’intervento di per sé è completamente futile e illogico. L’obiettivo era chiaramente cercare di aumentare l’intensità del pressing bolognese, spaventando la Lazio nella propria metà campo. Ma la scivolata del ragazzo nato a Trieste era pericolosa e in ritardo, completamente evitabile anche se su di lui non avesse pesato l’ammonizione precedente. Un peccato perché proprio la grinta del classe 1999 era una delle poche note liete tra gli emiliani fin lì della sfida.
Il ko è pesante sotto ogni punto di vista. Il Bologna imposta la gara male e incappa in un passivo pesante, dove ha pagato un elevato dazio energetico sia a livello fisico, sia mentale. I tre punti fanno volare ancora i capitolini, i quali restano agganciati al trenino in vetta alla classifica, mentre i felsinei vedono allontanarsi la zona europea. Un brusco stop che anticipa la sfida di Champions League contro il Lille, che sarà decisiva per il percorso europeo dei bolognesi: in palio c’è la possibilità di riaccendere la fiaccola della speranza