Lazio-Bologna: il pre-partita
In un campionato fin qui molto frammentato dalle soste nazionali, ci accingiamo a un vero e proprio tour de force fino al prossimo marzo. Durante la pausa, Bologna e Lazio – così come tutte le altre squadre – hanno dovuto lavorare con un organico decisamente ridotto, con il reintegro graduale di tutti. Gli ultimi nazionali rientranti sono stati John Lucumì e il Taty Castellanos, anche se quest’ultimo praticamente mai impiegato con l’Albiceleste. Nonostante il maggior numero di giocatori partiti fosse laziale, va detti che sono stati i rossoblù quelli più spremuti dai rispettivi tecnici delle Nazionali. Ed è proprio qui si è acceso qualche spiraglio interessante: in rete Tchaouna e Isaksen rispettivamente con Francia Under 21 e Danimarca; così come Fabbian in amichevole con l’Under 21 azzurra. Anche chi non ha trovato la gioia personale ha comunque sorpreso: stiamo parlando di IIling-Junior, schierato inusualmente da terzino sinistro con la Nazionale giovanile dei Tre Leoni.
E vuoi che proprio questa non possa rappresentare una chiave opzionabile per il suo proseguo con i rossoblù, anche se al momento l’out basso di sinistra sembra aver trovato in Miranda la giusta connotazione. Lazio e Bologna arrivano alla sfida nel miglior momento di forma della stagione, anche se per i biancocelesti il periodo è più longevo: sei vittorie (contro le tre felsinee) consecutive, dopo che la sola sconfitta di Torino ha spezzato le quattro vittorie antecedenti. Marco Baroni, con grande umiltà – come testimoniato da Gila sui quotidiani in settimana – si è messo a disposizione dei propri giocatori, entrando nella loro testa e capendo cosa chiedessero costoro. Dopo le salvezze delle ultime stagioni, la capitale gli ha aperto le porta e, pur conoscendo la grande eredità lasciatagli, ha accettato l’invito.
Durante questo grande avvio di stagione (non va tralasciato il punteggio pieno in Europa), la grande forza della Lazio è stata quella di tramutare in rete le tante azioni create, perfino nelle volte in cui non avrebbe meritato. La rosa di Baroni ha assunto indicazioni ben precise anche in fase di non possesso, modificando atteggiamento e piano tattico rispetto ai suoi predecessori. I biancocelesti in stagione hanno perso tre volte (due in più del Bologna), ma lo hanno fatto sempre in trasferta, motivo per cui oggi per gli ospiti sarà un ulteriore banco di prova, anche solo uscire dal campo con un punto.
Di fronte, però, c’è una squadra che, nonostante la filosofia di calcio totalmente ribaltata dalla gestione di Motta, non molla mai niente: lo testimonia la sola sconfitta maturata fin qui nelle prime undici gare. Una compattezza difensiva, venuta fuori strada facendo, ma che quest’oggi potrà essere oggetto di ritocchi in vista della gara di Champions di mercoledì e del rientro tardivo di Lucumì, pronto a far spazio all’ex, Casale. Lo stesso Casale che aveva iniziato il campionato con la formazione capitolina, salvo poi ripartire da Bologna come seconda gioventù. E se Italiano dovrà fare i conti con le assenze (Lucumì – appunto – e Ndoye su tutti), non gira bene nemmeno in casa Lazio, con Nuno Tavares non disponibile per l’infortunio rimediato con il Portogallo.
Dilemma anche per quanto riguarda il terminale offensivo: Dia scagionato dalla malaria ma non ancora al 100%, spazio a Noslin o Castellanos con Isaksen e Zaccagni sulle fasce. Nonostante la media punti casalinga veda la compagine di Baroni in netto vantaggio su tutte le competitor, il bilancio storico con i rossoblù premia quest’ultimi, gli stessi uscenti vincitori all’Olimpico sia domenica scorsa con la Roma che la passata stagione con entrambe le squadre della capitale. Un Olimpico caldo ma che sembra portare bene nel presente storico ai felsinei, i quali con una vittoria si avvicinerebbero al trenino delle prime sei, al momento imprendibili.
Arrivano segnali sconfortanti da Casteldebole: Skorupski bloccato da un attacco influenzale lascerà il posto al figlio prodigio, Ravaglia. Nella consueta conferenza pre-partita, alla quale il tecnico di casa ha presenziato, Italiano ha sciolto vari dubbi sulla collocazione tattica di alcuni singoli, si è voluto complimentare con i suoi calciatori per il duro lavoro negli allenamenti e ha riportato la “teoria del Ketchup” appresa da Dallinga secondo la quale una volta trovato il gol dopo non ci si ferma più.
A dirigere l’incontro il signor Rapuano di Rimini, avente un buon bottino con il Bologna ma ancor di più con la Lazio. Arbitro, tra le altre, della scellerata espulsione di Lucumì contro l’Atalanta in questo inizio di campionato; partita che ha scomodato parecchi supporters felsinei dopo la mancata sanzione di Kolasinac su Beukema in area di rigore.
Foto: Bologna FC 1909