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Il Tosco l’ha vista così: Bologna - Lecce 1-0
Complice un Lecce che ha giocato solo nei trenta metri difensivi, i ragazzi di Italiano non sono riusciti ad alzare i giri del motore che in certi frangenti ha sembrato battere in testa: la scelta di un fraseggio lento e cadenzato (che può apparire noioso e poco utile per sbloccare il risultato) è in realtà necessaria per rischiare poco: giocare “facile”, a due tocchi, non solo ti permette di avere un palleggio preciso (89% la percentuale al novantesimo) ma anche di attuare le marcature preventive, utili per non far ripartire con efficacia gli avversari.
Non a caso, ogni qualvolta il Lecce ha tentato una sortita offensiva, le preventive dei rossoblu sono risultate perfette: solo in quella occasione del primo tempo che ha portato al tiro Krstovic parato da Ravaglia, le marcature erano saltate, ma probabilmente l’azione era viziata da un fallo su un rossoblu a centrocampo.
Naturalmente immagino che il mister avesse chiesto ai giocatori di palleggiare facile per poi velocizzare le giocate negli ultimi venti metri dove, in effetti, soprattutto nei primi quindici minuti di gioco, i rossoblu hanno fatto molto errori di misura.
Solo lo svilupparsi della gara, le marcature avversarie che un po’ si allentano causa stanchezza e cali di concentrazione ma mano che i minuti trascorrono, permettono alla squadra che attacca di trovare qualche traccia efficace: nel caso specifico, ieri sarebbe stato utilissimo per aprire la scatola del Lecce, trasformare quella super occasione capitata sui piedi di Freuler; probabilmente, da lì in poi, si sarebbe assistito ad un’altra gara.
Così, invece, al Bologna, non è rimasto altro che costruire una partita completamente offensiva per tutti i novanta minuti, una sorta di esercitazione di attacco contro difesa che in allenamento si fa spesso ma con in palio i tre punti; e come ha fatto il Napoli solo qualche giorno fa, così il Bologna ha dovuto attendere l’intera partita per venirne a capo: immagino cosa avrebbero detto coloro che faticano a comprendere che in campo ci sono anche gli avversari e che preparano al meglio le partite, proprio come il Lecce ieri.
Ma fortunatamente la aleatorietà di cui vi parlavo dopo Cagliari sembra, almeno per questa settimana, aver fatto un giro a nostro favore: abbiamo conquistato 6 punti in due partite giocando come altre volte quando purtroppo, ne avevamo raccolti solo un paio (ad esempio in casa contro il Parma e a Genova).
Alla fine del campionato, grosso modo queste situazioni solitamente si livellano, e allora vedremo se questa squadra sarà stata costruita così male, come sostengono alcuni, oppure con giudizio e logica, come sostengono altri: per adesso, a mio avviso, per mole di gioco espresso, siamo in debito di almeno un paio di punti che ci obbligano ancora ad un po’ di rincorsa per agganciare il gruppone “europeo”.
Tosco