A Birmingham come a Liverpool al Bologna non basta il coraggio: vince l’Aston Villa per 2-0
L’Inghilterra non è terra di conquista per il Bologna e in una sostanziale ripetizione del copione di Liverpool, i rossoblù cadono anche nel Villa Park di Brimingham contro l’Aston Villa. La squadra di Vincenzo Italiano esce sconfitta dalla sfida contro quella di Unai Emery per 2-0, lo stesso risultato di Anfield Road, ci mettono la firma capitan McGinn e il colombiano Duran. Nonostante l’ottima partita, giocata in un campo caldissimo, di fronte a una squadra non solo più forte sulla carta, ma anche ben allenata e prontissima a rispondere ai felsinei. Gli emiliani restano così ancora a secco di vittorie e di gol in questa Champions League.
Proprio come a Liverpool Italiano punta su Dallinga in attacco, supportato da Orsolini e Ndoye. In mediana coppia inedita al fianco di Freuler, vince la linea verde con Urbanski e Fabbian. Dietro tornano titolari al centro e sulla sinistra Lucumí e Lykogiannis. L’obiettivo è quello di dare un’impronta molto fisica alla formazione in quasi tutti i suoi elementi, cercando di vincere quanti più duelli individuali possibili. L’azione offensiva invece punta molto sull’isolamento degli esterni, spesso lanciati lunghi con sventagliate a cambiare il gioco. Per la finalizzazione invece i movimenti degli attaccanti vogliono cogliere alle spalle i difensori avversari.
La tattica di Italiano dimostra di funzionare: Torres e Diego Carlos soffrono gli inserimenti tra le linee di Dallinga, il quale però non riesce a capitalizzare. Molto bene il rientro di Ndoye sempre bravo a tenere sulle spine Konsa, più impalpabile invece Orsolini, costretto a spendere molto in fase difensiva, dovendo tenere a bada l’esuberanza di Maatsen. Il pallino del gioco però è spesso in mano ai britannici, bravi non solo ad aggirare la pressione felsinea, ma anche a colpire rapidamente quando trovano spazio in profondità.
Si soffre molto, ma il primo tempo regala un punteggio ancora in equilibrio sullo 0-0, per altro con Skorupski sempre in controllo dei propri sedici metri. In avvio di ripresa però l’Aston Villa aumenta la propria pressione e comincia a mostrare i muscoli. Già nella prima frazione i rossoblù avevano sofferto molto i duelli fisici, venendo spesso sconfitti, ora la superiorità individuale dei rivali emerge a tutto campo.
I Villains devono solo aspettare l’occasione propizia e al 55’ riescono a coglierla. La punizione di McGinn dalla trequarti di destra è affilatissima: pallone a rientrare, cercando i saltatori sul primo palo. Nessuno tocca la sfera, mandando fuori tempo Skoruspki e il pallone beffardo si insacca sul palo lontano. I felsinei però recriminano, perché l’azione che porta al calcio di punizione, poi vincente, è viziata da un contrasto molto duro a centrocampo tra Konsa e Fabbian, che lascia a terra il rossoblù: nell’occasione nessun fischio di Pinheiro.
Il Bologna accusa il colpo, ma con coraggio va a caccia del pareggio, salvo poi venendo punito dalla bellissima rete di Duran al 64’. L’attaccante infatti raccoglie lo stupendo cross dalla sinistra di Rogers, vince il duello con il connazionale Lucumí e con un bellissimo diagonale mancino non lascia scampo all’incolpevole Skorupski. Risultato sul 2-0 e Bologna in ginocchio di fronte alla qualità della squadra di Birmingham.
I rossoblù hanno la forza mentale e il coraggio di provarci fino alla fine, offrendo anche qualcosa alle ripartenze avversarie. Il gol sarebbe il premio giusto per quanto mostrato sul campo, ma i beffardi legni inglesi ancora una volta, così come a Liverpool, negano la prima rete in Champions League ai ragazzi di Italiano. Sull’ultima vera offensiva emiliana Beukema va a staccare di testa su calcio d’angolo, ma la sua torsione aerea si stampa sul palo, con Martinez immobile: nemmeno un briciolo di fortuna per questa squadra.
I numeri del match raccontano di una sfida equilibrata, dove però l’Aston Villa la vince sui dettagli. La squadra di Birmingham vince ogni voce statistica del tabellino, seppur con un margine sempre molto ristretto. I Villains vincono la sfida del possesso con il 52% contro il 48% bolognese, avendo un passaggio più sostanzioso e più preciso, con 403 passaggi completati su 465 (87% di precisione), contro i 336 su 397 dei rossoblù (85% di precisione).
Anche in zona gol vince la sfida la squadra inglese: 16 tentativi a 12, 6 a 4 quelli nello specchio in favore dell’Aston Villa. Tradotti in termini di expected goals il Bologna si ferma a 0,86 xG, mentre i padroni di casa arrivano fino a 1,18 xG. Altri numeri del match vedono i ragazzi di Emery più fallosi, ma più bravi a gestire le sanzioni disciplinari 13 i falli commessi, di cui 1 solo giallo per gli inglesi, contro i 4 gialli a fronte di 9 falli fischiati per gli italiani. Un Bologna che per altro recupera meno palloni (27 a 35), batte meno corner (4 a 5) e corre meno dei rivali (112,2 km contro 112,5 km).
Ancora sconfitto dunque il Bologna in terra di Sua Maestà. Proprio come a Liverpool la prestazione è stata lodevole, ma ancora una volta è emersa la qualità degli avversari. D’altronde si sapeva: in Champions League nessuno regala niente e anche i ragazzi di Emery lo hanno confermato. Italiano si consola con una buona partita da parte del recuperato Ndoye. Dallinga ha grande qualità se lanciato alle spalle dei difensori, ma ha bisogno di sbloccarsi per diventare ancor più protagonista. Fabbian e Urbanski non sfigurano nel palcoscenico più importante del calcio continentale. Ora però è necessario portare lo stesso tipo di concentrazione, la stessa energia, qualità e consapevolezza dei propri mezzi in campionato. Sabato pomeriggio al Dall’Ara arriverà il Milan, reduce al contrario da una vittoria in questo turno di Champions. Una squadra lanciata, sì, ma anche imprevedibile in termini di prestazioni, di partita in partita. Per questo è legittimo domandarsi: perché la prima vittoria casalinga stagionale non può essere proprio uno sgambetto ai rossoneri?