Genoa-Bologna: il pre-partita
Ripartire non è mai scontato, a prescindere che sia una sconfitta o addirittura una sosta per le nazionali. Dopo quest’ultima, le sorprese sono sempre dietro l’angolo; le previsioni non sempre vengono rispettate e chi è parso più in difficoltà potrebbe aver ritrovato gli stimoli giusti per ripartire. Allo Stadio Luigi Ferraris in Marassi questo pomeriggio si aprirà l’ottava giornata del campionato di Serie A, in contemporanea con Como-Parma al Sinigallia. I rossoblù contro i rossoblù, per meglio dire liguri contro emiliani, in una gara delicata con una posta in palio più elevata di quanto si possa immaginare.
Ma cosa si cela dietro la gara di oggi? La voglia di rivalsa di una squadra in grande difficoltà in termini numerici ma ancor di più ambientali, affidata alle migliaia di persone che come sempre sostengono i propri colori. È quanto assaporato in settimana, quando una miriade di supporters genoani sono accorsi al centro sportivo Signorini, per sostenere più da vicino i ragazzi, impegnati nella seduta mattutina. Il tutto accompagnato da cori, bandiere, fumogeni, striscioni e comunicato della Gradinata, che sottolinea come essere genoani sia la cosa più bella al mondo.
Gilardino, in settimana discusso dai media e dalla stampa, è sull’urlo del precipizio, nonostante la fiducia del presidente Zangrillo nei confronti dell’ex campione del mondo. Lo stesso Zangrillo che riavvolge il nastro per la tematica Balotelli, il quale ha dato il suo benestare per un ritorno in Italia: presidente e allenatore sarebbero inclini a dare una chance a uno degli attaccanti italiani più forti dell’ultimo secolo, ma qualcuno momentaneamente storce il naso. Molto dipenderà anche dall’esito di oggi, in quanto – qualora non dovessero andare bene le cose – l’ultima parola potrebbe spettare all’eventuale successore di Alberto Gilardino (si fa il nome di Jorge Sampaoli, ex tecnico di Siviglia, Marsiglia e dell’Argentina su tutte).
Certo è che al tecnico del Grifone nulla sembra andare per il verso giusto: ad aggravare la situazione, i tanti assenti a partire da Vitinha, Messias, Badelj, Malinovskyi, Ekuban, Gollini e De Winter. Poi ci sono Bani e Frendrup che proveranno a recuperare, ma al momento non ci sono certezze sul loro impiego. Ecco che, dunque, si potrà optare per una difesa a 4, facendo traslare Vasquez al centro e permettendo a Sabelli e Zanoli di presidiare entrambe le fasce. Solo ipotesi, nulla di confermato. Quello che è oramai un assioma risiede nel pubblico, che tornerà sugli spalti dopo lo stop con la Juventus per gli avvenimenti nel derby. Gilardino dovrà, dunque, pescare dalla panchina dando chance maggiori a chi finora non è stato utilizzato più di tanto. I mancati surrogati di Retegui e Gudmundsson oggi stanno condannando un Genoa momentaneamente in zona retrocessione; i gol latitano e il tandem dello scorso anno sta facendo fortune altrove.
Il Bologna risponde con la pressione della gente, una gente che oggi più che mai pretende quei punti che non sono arrivati in superiorità numerica contro il Parma in casa. Una chance gettata alle ortiche, anche se a far traballare l’animo dei tifosi è stato di più il mancato atteggiamento con la quale sono scesi in campo i ragazzi a distanza della sfida di Liverpool. È vero che la Champions dà e al contempo toglie qualcosina, ma la partecipazione deve essere un vanto tanto quanto il campionato, per di più è impensabile la stanchezza se gli interpreti sono diversi. Il Bologna oggi è, dunque, chiamato a reagire, tornando sulla giusta carreggiata con l’aggiunta del risultato. Otto punti in sette partite, i felsinei sì non perdono, ma non vincono nemmeno, nonostante le opportunità sul proprio cammino ci siano state.
I rossoblù devono fare i conti con il rientro scaglionato dei nazionali, ultimo in ordine cronologico il solito John Lucumì con i suoi viaggi extracontinentali. Il colombiano verrà tenuto a riposo, al suo posto oltre all’insostituibile Beukema, se fino a ieri Casale ed Erlic si lottavano una maglia dal 1’, l’infortunio di quest’ultimo risolleva ogni dubbio. Il croato non è l’unico ai box, Ndoye, Aebischer e Iling-Junior non figurano nella lista dei convocati e verranno valutati nei prossimi giorni. Una notizia che sbalordisce tutti e che preoccupa il mondo Bologna, chiamato agli straordinari così come gli avversari. Ballottaggi sulle fasce, terzini ed esterni alti; Birmingham è alle porte e ci sarà da fare i conti con una gestione psico-fisica nei prossimi 21 giorni.
Tre settimane esatte, sette partite, prima di una nuova sosta: Genoa, Aston Villa, Milan, Cagliari, Lecce, Monaco, Roma… periodo decisivo per capire le ambizioni del club. Intanto, a Casteldebole Lewis Ferguson vede la luce in fondo al tunnel e stima la data del Monaco come direttiva per il rientro e Tommaso Pobega ha smaltito lo stiramento al collaterale. Chi, invece, non lo si vedrà per i prossimi due mesi è El Azzouzi, sottoposto ad intervento chirurgico di rimozione di un’ernia cervicale all’ospedale di Bordeaux: questo potrebbe comportare un nuovo rincalzo in sede di mercato invernale.
Foto: Bologna Fc 1909