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Il Tosco l’ha vista così: Bologna - Empoli 1-1
Passo indietro del Bologna sul piano della qualità del gioco rispetto alla prima uscita stagionale contro l’Udinese e alla prestazione di Napoli, che aveva comunque fatto vedere un buon ritmo nel palleggio per almeno 70 minuti: ieri, nonostante il dominio assoluto territoriale e del possesso la trama dei rossoblù è apparsa appiccicosa come l’afa di questi ultimi giorni d’estate.
Al Bologna servirebbe una bella ventata d’aria fresca per schiarirsi le idee così da trovare quelle sequenze di giocate produttive a livello realizzativo che il calcio di Italiano ha saputo far vedere nelle sue precedenti esperienze.
Per arrivare al suo calcio i giocatori del Bologna dovrebbero aumentare i giri del motore: trasmissione del pallone più veloce, maggiori combinazioni soprattutto sulle catene laterali e alternanza di palleggio cadenzato a palloni in profondità; ieri, e direi in tutte le gare disputate si sono viste trame insistite ma troppo “regolari”, scolastiche, palloni giocati quasi esclusivamente sui piedi del compagno, rarissimamente nello spazio e pochissime combinazioni fra più di due calciatori.
Manca l’alternativa dell’uomo che arriva dalle retrovie, dell’uomo che taglia davanti al portatore di palla così da disordinare l’assetto difensivo degli avversari che, altrimenti, si trincerano in difese di posizione difficilissime poi da scardinare.
Credo che potremo aspettarci qualcosa in più a livello di risultati solo quando questa squadra andrà a mille atleticamente e farà risultare più fluida, più concreta e quindi più piacevole la sua proposta calcistica.
Oggi, quanto descritto, si vede solo a tratti e tutti, nessuno escluso, stanno giocando al di sotto del loro rendimento standard: forse il solo Beukema sembra non risentire particolarmente del cambio di gioco da Motta ad Italiano; calciatori di provata esperienza come Freuler, Posh e Orsolini per fare un esempio sembrano avere più di qualche empasse.
Diverso il discorso per i nuovi arrivati Dallinga e Miranda, e per il giovanissimo Castro: non si possono criticare questi se i più esperti sono i primi che stanno faticando a carburare.
Trovare la migliore condizione diventa necessario per una proposta calcistica incentrata quasi esclusivamente sul possesso palla e la riagressione alta e dovremo fare l’abitudine ad un Bologna frenetico come il suo allenatore: Italiano era così anche nelle precedenti esperienze e non è cambiato; la forza della coerenza spesso paga e nel suo caso ha sempre pagato.
Ripartire da questo presupposto potrebbe essere un buon modo per dare forza ad un ambiente che sembra avere poca pazienza (giustamente o meno non sta a me giudicare): fu così anche con Thiago Motta e lui fu molto bravo a resistere e a venirne fuori con la forza delle sue idee.
Speriamo Italiano possa fare uguale: entrambi hanno concetti chiari e coerenza calcistica da vendere.
Come tutti gli allenatori è un professionista lautamente pagato anche per gestire queste situazioni comuni ad altre piazze, non solo a Bologna: contano i punti (purtroppo) solo i punti, e lui lo sa.
Tosco