Virtus, la sconfitta che non ti aspetti: la Segafredo cade contro Tortona, ma resta sul 2-1
Tomasso Baldasso, ex Fortitudo ed Olimpia Milano. È il numero 13 a consegnare la prima vittoria nella serie a Tortona, grazie alle sue qualità balistiche e ad una serata magica, in quello che, senza dubbio, per lui rappresenta un accesissimo derby personale.
La Segafredo cade sotto i colpi pesanti di una Bertram quasi sempre in controllo, mai in svantaggio e mortifera da oltre l’arco: i piemontesi non si fatto intimorire dai vari tentativi di rimonta felsinei, scacciano qualsiasi tipo di speranza ospite e mantengono il controllo mentale della gara, finendo per accumulare una doppia cifra di vantaggio decisiva durante il corso del quarto periodo di gioco. La Virtus ha una faccia diversa dai primi due atti della diatriba: i bianconeri emiliani non riescono mai ad imporre il proprio maggior talento ed una fisicità più prorompente rispetto a quella avversaria, trovano qualche soluzione alternativa in assenza di Iffe Lundberg, poi, però, si sciolgono senza azzannare l’incontro.
Le Vu nere soffrono qualche calo di concentrazione di troppo e commettono errori banali, forzati, come naturale, dalla difesa aggressiva ed abnegata di Tortona, segnano con pochissima costanza da oltre i sei metri e settantacinque e vengono tradite dalle prestazioni individuali di alcuni singoli meno in luce rispetto ai due match disputati a Bologna: in questo senso, da segnalare, senza dubbio, la pessima prestazione di Jordan Mickey, protagonista in positivo in Gara 1 e Gara 2, quasi dannoso, invece, a Casale Monferrato, reo di aver perso tre palloni sanguinosi nel momento più importante dell’incontro, di non aver limitato i centri avversari in difesa e di non aver trovato con costanza soluzioni in fase offensiva. Polonara, Pajola, Hackett e Dunston, tralasciando, almeno per un attimo, la serata storta al tiro pesante di capitan Belinelli, sono altri profili dai quali coach Banchi può e deve aspettarsi di più; in generale, tuttavia, risulta evidente come la Segafredo non riesca ad azzannare la partita, a causa di un lavoro meno preciso del solito in retroguardia ed una scarsa vena realizzativa, in particolare dalla lunga distanza.
Il quintetto migliore per la Segafredo è, indubbiamente, quello proposto dallo staff tecnico durante la terza frazione, con Hackett, Belinelli e Cordinier sul perimetro, scelti allo scopo di abbinare atletismo a grandi qualità balistiche, coadiuvati da Abass e Zizic all’interno del pitturato, l’uno estremamente versatile, mentre l’altro esperto, abile nel gioco in post basso e dotato di grande fisicità. Sono proprio questi ultimi due profili, però, a non venire riproposti nel quarto decisivo dall’allenatore virtussino, fino a quel momento capace di gestire al meglio le risorse umane a propria disposizione, colpevole, al contrario, negli ultimi dieci minuti di affidarsi nuovamente ad uno spento Mickey, a Shengelia ed a Polonara.
Tortona soffre sotto le plance, ma riesce comunque a trovare nei propri lunghi l’abilità di attrarre la difesa bolognese ed, in un secondo momento, di smistare la sfera sul perimetro, dove tiratori molto caldi ricevono e sparano con estrema tranquillità, colpendo gli avversari nei momenti più importanti. La scelta di Walter De Raffaele di affidarsi a Kamagate lasciando Thomas fuori dai convocati si spiega proprio in questo senso: la Bertram è in grado di “sporcare” la gara quando serve, di aggredire i giocatori felsinei con tanta cattiveria agonistica, tuttavia, quando si trova a poter gestire il ritmo dell’incontro e mettere in pratica la propria filosofia di pallacanestro vuole correre, preferendo affidarsi ad interpreti mobili, capaci di spaziare bene il parquet e di ricoprire diverse funzioni.
La formazione piemontese accorcia, dunque, le distanze e porta la serie a Gara 4: sarà la Virtus, a questo punto, a dover reagire, partendo dall’atteggiamento difensivo, per arrivare alle percentuali da oltre l’arco, da migliore per ampliare il ventaglio di soluzioni offensive. Gli emiliani restano i favoriti per il passaggio del turno, tuttavia la Bertram ha riaperto la diatriba, facendo intendere a Belinelli e compagni di voler vendere a carissimo prezzo la propria pelle. La formazione di coach Banchi ha la necessità di imporsi e chiudere il discorso qualificazione alle semifinali e deve farlo al più presto.