Dove tutto ebbe inizio
Napoli, 16 ottobre 2022, allo stadio Diego Armando Maradona il Napoli di Luciano Spalletti vince senza convincere. Se da una parte il gioco appare consolidato, dall’altra si inizia a intravedere l’impronta dell’italo-brasiliano sulla panchina dei felsinei. Il Bologna del primo Thiago è poco pragmatico e incisivo, da quella notte però, diventa chiaro che sotto le Due Torri da lì a poco qualcosa sarebbe cambiato. Un lavoro – che implica un sacrificio – duraturo da ben 63 partite, con il Bologna momentaneamente al quarto posto, a prescindere da come si concluderà questa 36° giornata.
Non si nasce di certo imparati, talentuosi sì, saccenti no. È un po’ quello che ha voluto insegnare Motta ai suoi, mettendosi in relazione con loro e aggiungendo quel pizzico di ambizione (perché sì, Motta è ambizioso) che magari prima pareva non apparire. Lo ha fatto con le idee senza badare troppo ai risultati, che in un secondo momento si sono rivelati la pura conseguenza di ciò che è mancato in un primo momento. Il manifesto di Thiago sta nell’aver creato un gruppo solido e compatto come emerga anche durante le sedute settimanali, nelle quali tutti sono chiamati a dare il massimo per non rischiare di essere emarginati la domenica.
Da quell’ottobre, Napoli e Bologna si sono affrontate due volte – entrambe al Dall’Ara – prima della sfida odierna: pari lo scorso maggio, con i partenopei già festosi del titolo conquistato, medesimo esito nella gara d’andata di questa stagione. Fatale fu l’errore di Osimhen dagli undici metri, che ha permesso ai rossoblù di proseguire la striscia di 0 a 0 consecutivi, arrivando a tre con la gara dell’U Power Stadium di Monza. Il Bologna d’altro canto è la squadra contro cui si ricordano le maggiori goleade dei vesuviani, al punto da essere il miglior bersaglio per reti realizzate nella massima serie (194). Non solo, i petroniani potrebbero diventare la quarta squadra – dopo Torino, Fiorentina e Lazio – a oltrepassare il traguardo delle cinquanta sconfitte contro i partenopei.
Un Napoli che però, come testimonia anche la classifica e il momento di forma, ha avuto un’annata parecchio complicata sotto tutti i punti di vista: giocatori, staff e dirigenza. Un De Laurentiis come sempre fumantino nelle dichiarazioni, non ha rasserenato un clima che fin dalle prime giornate pareva stizzito. La baraonda è partita a seguito della vittoria dello Scudetto della passata stagione con Spalletti che si sapeva non sarebbe rimasto per il campionato a venire. Proprio il cittì della Nazionale ha fatto visita a Casteldebole in settimana, per disquisire di calcio assieme a Thiago e poter visionare più da vicino i vari Calafiori, Orsolini e Fabbian in vista dei prossimi Europei.
Tornando a noi, out il toscano e dentro il tecnico ex Roma, Rudi Garcia – il più resistente nel valzer delle panchine -, la scelta poi di tornare su un volto già rodato seppur anni fa, Walter Mazzarri, per poi arrivare ai giorni d’oggi con Francesco Calzona, al tempo stesso commissario tecnico della nazionale slovacca. Caos totale che, a rigor di logica, è stato insignito nei dettami tecnico-tattici degli interpreti in campo; alcuni di essi additati di essere irriconoscibili e di aver vissuto una stagione (la scorsa) al di sopra delle proprie potenzialità. Un Napoli fuori da ogni competizione oramai da mesi, gli è rimasta la sola possibilità di giungere nella minor competizione europea, sancendo il record di punti fatti in negativo rispetto alla stagione precedente per una detentrice del titolo.
Se la prima parte di campionato è stata dura e faticosa, il proseguo non è stato certamente meglio: il rendimento con il quale arriva alla sfida recita una sola vittoria nelle ultime cinque, al quale si sono susseguiti i pari con Frosinone, Roma, Udinese e la sconfitta al Castellani di Empoli. Dall’altra parte, invece, una squadra con la S maiuscola, sicura di partecipare alle prossime coppe a distanza di 22 anni dall’ultima volta. Due settimane fa la certezza della Conference, il weekend scorso la sicurezza dell’Europa League, beh … lascio dire e fare a voi! In antitesi, Atalanta e Roma, dinanzi questo turno, non prima però di avere già un responso dal Maradona, il quale potrebbe già regalare l’aritmetica Champions ai ragazzi di Thiago. Un Bologna capace di “stringere il culo” (perdonatemi la scurrilità) nei momenti di sofferenza all’interno di una partita: Torino n’è stato l’esempio. “Quando non si riesce a vincere, è buono non perdere”, detto-fatto, ricordando a tutti come solo Lazio e Inter sono uscite con i tre punti sul campo dei granata.
Continuando con i numeri, il Torino mantiene intatto il primato di gol incassati in casa (8), mentre il Bologna si posiziona alle spalle del solo Real (9) per gol subiti nei secondi quarantacinque minuti. Un altro dato che avvalora e stacca dal Bologna di prima, riguarda le trasferte: 4 delle ultime 6 sono andate a buon fine, negli altri due casi, comunque, non si è perso. Da aspettarci tutta un’altra gara rispetto a quella del Torino, paradossalmente più ostica da affrontare; il Napoli gioca ma fa giocare, per cui sarà importante – come ribadito dal tecnico in sala stampa – sfruttare quei momenti in cui si ha il pallone e saper resistere in quelli senza. Napoli e Bologna, prima contro seconda per possesso, due estete del bel gioco, con la seconda più spigliata nel far tediare l’avversario con un pallino, a detta di molti, sterile.
Se ai partenopei sembra non andare nulla per il verso giusto, Calzona almeno si può “rifare la bocca” con il rientro di Kvara, il quale assieme a Osimhen e Politano ricomporrà il trio offensivo. Sponda felsinea, Saelemaekers è stato premiato giocatore del mese, Orsolini e Ndoye continuano a contendersi il posto, seppur il primo non lo si veda titolare da tempo e ora più che mai si gioca la convocazione al suo primo Europeo. A dirigere la sfida, Luca Pairetto della sezione di Torino: 17 le partite con i rossoblù, 12 quelle con i padroni di casa. Se si considerano quelle della stagione in atto, il fischietto del piemontese non sorride ai felsinei (sconfitta con Milan e Inter); bilancio equo con il Napoli (pareggio a Cagliari, vittoria a Lecce e sconfitta in casa con l’Atalanta).
Foto: Sportmediaset