Il Bologna inciampa ancora sull’Udinese, ma muove la classifica, al Dall’Ara finisce 1-1
Bene ma non benissimo. Il rapporto tra il Bologna e l’Udinese in questa stagione si è senza dubbio dimostrato complicato dal punto di vista dei risultati per i rossoblu, ma questa volta con il carattere e il talento la formazione felsinea ne è uscita a testa alta, portando un punticino che avvicina, anche se di poco, il sogno chiamato Champions League. Al Dall’Ara finisce 1-1, con i petroniani bravi a recuperare lo svantaggio nato dalla rete di Payero, con il famoso “gol della domenica” realizzato da Saelemaekers dopo aver giocato circa 30 minuti in inferiorità numerica.
Una partita difficile, resa ancora più complicata dall’atteggiamento della squadra ospite: totalmente votato all’interruzione del ritmo di gioco e alla sfida molto fisica, spesso oltre i limiti del regolamento. La scelta però paga in casa friulana, perché al netto della stessa formazione vista nel recupero contro la Roma, i ragazzi di Cannavaro questa volta ottengono il risultato. Thiago Motta al contrario riparte da dieci undicesimi della squadra vista contro la Roma, cambiando il solo Calafiori con Kristiansen sulla fascia sinistra.
La scelta degli ospiti è di difendere con il baricentro basso in pochi metri di campo. Linea difensiva a 5 uomini, con Bijol a guidare le salite dei compagni di reparto, mentre i tre centrali di centrocampo fanno densità per contenere il talento di Zirkzee, con Pereyra e Lucca a scivolare su una corsia o sull’altra a seconda di dove il Bologna cercava di costruire la superiorità numerica per attaccare gli esterni. Questo porta a un primo tempo quasi soporifero dove i felsinei tengono a lungo il pallone, concludendo poco o nulla, mentre gli ospiti alla prima discesa, approfittando dell’errore in costruzione di Beukema e Freuler in un contropiede che vede Payero realizzare la rete del vantaggio friulano.
Nel secondo tempo Motta si gioca la carta Orsolini al posto di uno spento El Azzouzi e schiera per la prima volta una linea di tre trequartisti veri, con Saelemaekers al centro e il numero 7 con Ndoye sulle fasce. Il Bologna diventa più pericoloso, ma non sfonda, anzi si espone alle ripartenze avversarie e proprio su una di queste, il già ammonito Beukema, il difensore incassa il secondo giallo e la conseguente espulsione.
Con la superiorità numerica l’Udinese forse allenta leggermente la tensione di gara, fatto sta che subisce la reazione di orgoglio del Bologna. Saelemaekers è ispiratissimo e diventa una vera spina nel fianco della difesa friulana. Il suo destro su calcio di punizione disegna un arcobaleno perfetto, che supera un Okoye, questa volta colto in errore per il pareggio dei rossoblu. La scarica del belga però non finisce qui, intorno all’ottantesimo infatti l’ex Milan si crea altre due occasioni in cui sfiora il clamoroso ribaltone, venendo però neutralizzato dalla difesa o fallendo il tentativo decisivo. Nei minuti di recupero l’Udinese ha a sua volta la chance della vittoria, ma gli dei del calcio questa volta si schierano con Skorupski. Il tiro di Davis all’ultimo secondo si stampa infatti sul palo, decretando così il pareggio decisivo tra le due squadre.
Il Bologna non riesce così a vendicare la sfida dell’andata, ma si dimostra mentalmente solida e si tiene un punto d’oro in una sfida giocata male, merito anche delle scelte di Cannavaro, dove tutti gli indizi sembravano puntare al ko felsineo. Saelemaekers si sta dimostrando l’arma in più di questo finale di stagione, mentre Thiago Motta dimostra di faticare quando affronta squadre molto fisiche, votate alla ripartenza. La Champions League aritmetica resta distante sette lunghezze e ogni risultato ora può fare la differenza tra fase onirica e realtà.
Tatticamente la sfida non ha molto da raccontare, il Bologna ha fatto la partita, anche in dieci uomini, con il benestare dell’Udinese, che invece proprio sulla ripartenza e il contropiede ha puntato tutte le sue fiches. I numeri della partita raccontano proprio questo: i felsinei tengono il pallone per il 65% del tempo, completando 543 passaggi (91% di precisione), contro il 35% ospite, con i relativi 267 fraseggi realizzati (83% di precisione).
La superiorità nel palleggio non si traduce però in automatica superiorità in zona gol. Il Bologna tira sì di più, 15 tentativi contro 11, ma la precisione di questi si equivale con 4 conclusioni nello specchio a testa. Anche la qualità di questi tentativi è in sostanziale equilibrio, con i felsinei a combinare per 0,71 xG contro gli 0,61 xG dei bianconeri. Nel complesso è evidente come il pallino del gioco sia stato ampiamente in mano ai rossoblu, ma come questi non siano riusciti a sfondare il muro avversario. I petroniani infatti commettono meno falli (11 contro 21), recuperando più paloni (46 contro 44) e tirando dalla bandierina tre volte tanto (10 a 3).
Tutto ciò però non è bastato ad avere ragione di Cannavaro e dei suoi ragazzi. Sintomatico di come da qui alla fine affrontare squadre in lotta per la retrocessione sarà complicato quanto affrontare le dirette concorrenti se non di più. Il pareggio ha permesso ai felsinei di tenere a distanza la Roma, fermata a sua volta sul pari a Napoli, mentre l’Atalanta ha accorciato la classifica superando l’Empoli. La corsa alla Champions League è più viva che mai, le partite alla fine sono sempre meno e ai rossoblu resta il vantaggio della classifica. Thiago Motta e i suoi ragazzi sono pronti a vivere il finale thrilling di questa Serie A.