Il Bologna si scopre sprecone e non va otre lo 0-0 allo Stirpe
Si prospettava una trasferta difficile e a differenza del Castellani, il Bologna non sfata il tabù di Frosinone e manca il successo in Ciociaria. Al Benito Stirpe i rossoblu non vanno oltre un pareggio a reti bianche dopo aver giocato una partita difficile, dove i ragazzi di Thiago Motta non hanno di certo mostrato il loro miglior calcio.
Lo spirito di sacrificio, il pressing alto e la grande voglia dei padroni di casa, mette tanta sabbia negli ingranaggi del Bologna, che per lungo tempo fatica ad imporre la propria superiorità tecnica. Tanti errori individuali in fase di costruzione non solo compromettono anche le azioni meglio impostate, ma spesso rischiano anche di aprire al contropiede frusinate.
Tra i felsinei si mette in luce Jhon Lucumí, autore di una prestazione mostruosa sia in fase difensiva, sia in palleggio; a lungo messo in ombra dall’ingombrante presenza di Calafiori, in questa occasione è il colombiano a prendersi la scena, tra interventi difensivi all’ultimo secondo e un continuo supporto alla linea mediana. A fare da contraltare c’è però la partita ben al di sotto delle aspettative proprio del numero 33, il quale è autore di diversi errori, alcuni che aprono anche la retroguardia ai padroni di casa, senza per fortuna conseguenze per il risultato finale.
Il primo tempo bolognese è in costante sofferenza, con poche occasioni in attacco e tanto tempo speso nella propria metà campo, a volte anche costretta a chiudersi di fronte alle folate dei talenti ciociari. Nella ripresa l’ingresso di Urbanski aiuta ad equilibrare il gioco e complice un evidente calo del Frosinone, il Bologna diventa poco alla volta padrone del campo. Le occasioni cominciano ad aumentare e Ndoye si dimostra difficilissimo da arginare per la retroguardia avversaria. In appena 12 minuti (più i 4 di recupero) lo svizzero fa saltare completamente la difesa frusinate, ma alla fine è lui a fallire la doppia occasione nell’ultimo minuto di recupero, il colpo della vittoria, che invece Fabbian aveva trasformato al Castellani.
Gli episodi questa volta non sorridono al Bologna. I rossoblu hanno sicuramente fatto qualcosa in più per vincere la partita, come testimoniato anche dai dati, ma gli episodi questa volta non hanno indirizzato il match dalla parte degli emiliani. La squadra di Thiago Motta infatti chiude con il 66% del possesso, contro il 34% avversario, il tutto realizzando 505 passaggi (86% di precisione), contro gli appena 210 dei frusinati (69% di precisione).
Se però il dato del palleggio è così sbilanciato il favore del Bologna, lo stesso non si può dire di quello relativo alla zona gol. Gli emiliani infatti vincono il dato del numero di tiri solo per 13-12, mentre si equivale il numero dei tentativi nello specchio: 5 a testa. Un solo dato in questa categoria racconta di quanto vicino al successo i rossoblu siano arrivati, quello degli expected goals. I felsinei infatti toccano la bellezza di quota 2,46 xG, la metà di questi accumulata sull’ultima doppia maxi occasione fallita da Ndoye (0,61 xG + 0,64 xG il valore dei due tiri).
A livello di classifica il pareggio non intacca la situazione dei ragazzi di Thiago Motta. Il successo della Roma nel derby ha avvicinato i giallorossi, ma con questo punticino i felsinei restano a distanza di break, con 3 lunghezze di margine sul quinto posto. Peccato per l’occasione fallita, ma non è di certo il caso di fasciarsi la testa per il mancato successo. Di fronte il Bologna si è trovato un avversario ostinato, pienamente invischiato in lotta per la salvezza e con la disperazione giusta (come recitava Mihajlovic) da poter mettere i bastoni tra le ruote anche ad una delle migliori della classe. Al netto dunque di una prestazione leggermente al di sotto di quanto Zirkzee e compagni ci hanno abituati, nessun allarme, la squadra è in salute e ritocca di un altro punto il record stabilito la scorsa giornata.