Virtus, adesso vedi nero. A Milano la sesta sconfitta consecutiva in Eurolega
Nella serata più italiana di Eurolega, una Virtus mai in partita cade contro l’Olimpia Milano.
I padroni di casa dominano l’incontro e possono continuare a sognare il miracolo sportivo che li porterebbe a giocare la post season, mentre i felsinei, a questo punto, avranno bisogno di tutto il sostegno del proprio pubblico per battere Baskonia e blindare l’ottava posizione in graduatoria. La Segafredo sta, senza dubbio, vivendo il periodo più complicato della propria annata, e questo per un motivo in particolare: a causa di un calo fisico importante, le Vu nere hanno perso tanti match durante il corso degli ultimi mesi, salvo, poi, ridestarsi in qualche occasione; in questo senso, le prestazioni fornite nelle sfide contro Brescia e Panathinaikos, nonostante la seconda abbia portato ad un insuccesso, avevano fatto ben sperare ed avevano mostrato una squadra dallo spirito combattivo, la quale non accettava di apparire priva di motivazioni, tuttavia, proprio nell’istante in cui i bianconeri potevano definitivamente rialzare la testa, sono arrivate due sconfitte pesanti da digerire contro Pistoia e, appunto, Olimpia Milano, frutto di una condizione mentale del gruppo quantomeno rivedibile.
Dopo il parziale di 10-32 subito dalla compagine toscana durante il quarto parziale dell’ultima gara di campionato, ci si aspettava che la Segafredo mettesse in campo una prova gagliarda nel derby d’Italia, al di là di quello che sarebbe potuto essere il risultato finale del match; al contrario, Bologna ha disputato alla pari degli avversari solo i primi quindici minuti, confermandosi incapace di reagire alle prime difficoltà poste dai propri dirimpettai e dalla partita. Il match virtussino si scalda immediatamente sotto i colpi di uno Shengelia molto deciso nell’attaccare il ferro, ma fin troppo egoista nel non condividere la sfera e non aprire il campo per i suoi compagni; l’Olimpia risponde colpo su colpo, regalando al pubblico presente un bel primo spezzone di gara, punto a punto e lottato tra le due compagini. La prima analisi di coach Luca Banchi nel post diatriba è la perfetta descrizione di tutte le quattro frazioni: “E’ stata una partita dura. Milano è in un buon momento, ha usato tutta la sua aggressività e fisicità. Onestamente noi abbiamo risposto nei primi 15’, anche se le percentuali non sono state quelle che ci aspettavamo. Ma eravamo in partita. Purtroppo abbiamo perso contatto a fine primo tempo, e nel secondo tempo siamo andati sotto. E poi è difficile recuperare uno svantaggio di quel tipo. Dobbiamo rispondere di squadra e continuare a lavorare. Vogliamo approcciare i play-in con fiducia.” Bologna rimane in gara nei primi quindici minuti, pur tirando malissimo da tre punti, poi Milano cresce d’intensità, alza le proprie percentuali, diventa più aggressiva in difesa e la partita, sostanzialmente, si conclude. La Virtus concretizza poco anche nel momento migliore del proprio incontro, crea pochi vantaggi e non riesce mai a mettere in difficoltà i giocatori meneghini meno abili nel lavoro difensivo.
Discutibile, di certo, la scelta di coach Banchi di non concedere troppi minuti ad Ante Zizic sotto le plance, così come quella di tenere in campo Marco Belinelli a tutti i costi, anche quando il capitano non stava contribuendo alla fase offensiva in alcun modo. I bianconeri emiliani devono ritrovare lo spirito che li ha sempre contraddistinti, condividere maggiormente la sfera e stringere le maglie della propria difesa durante tutto l’arco dei quaranta di gioco: l’Olimpia, infatti, ha avuto accesso troppo facilmente all’area virtussina, ha segnato tanto dalla media e ravvicinata distanza ed è riuscita a trovare la soluzione migliore anche all’interno del pitturato avversario, mettendo in ritmo sia esterni che lunghi. Anche dall’attacco bianconero è lecito aspettarsi qualcosa in più: durante il corso del primo tempo, solo Shengelia è riuscito ad impensierire la retroguardia lombarda ed il pallone è girato poco nella costruzione offensiva bolognese, mentre nel secondo tempo si è visto qualche altro volto tentare di azzannare l’incontro, ma con poca precisione ed insufficiente fluidità.
“Siamo in attesa di quella scintilla (…).” – prosegue coach Banchi – “Magari non tutti hanno l’esperienza necessaria, ma ho fiducia.” Si respira fiducia all’interno dello spogliatoio virtussino o, quantomeno, si prova a farlo, poiché i prossimi due impegni sono di totale importanza: il match di campionato contro Venezia deve regalare una posizione più nobile alla Vu nera a livello nazionale, mentre l’ultimo round di Eurolega può significare ottava posizione al termine di una stagione regolare estenuante. La Segafredo deve ritrovare la sua identità sui quaranta minuti, sia in difesa che in attacco: non sarà semplice, ma la voglia è quella di chiudere al meglio un’annata, fin qui, particolare e tutta da vivere.