Niente settebello per il Bologna, al Dall’Ara vince l’Inter di misura
Si ferma a quota sei la striscia di successi del Bologna, complice un’Inter cinica, come solo le squadre di altissimo livello sanno essere. Di fronte a un Dall’Ara vestito a festa, gremito di tifosi e carico come in poche altre occasioni, è la formazione di Inzaghi ad avere ragione di quella di Motta per 0-1, grazie a un gol del protagonista che non ti aspetti, ovvero Yann Aurel Bisseck. I nerazzurri festeggiano così il primo successo in Emilia da quando Inzaghi allena i meneghini, mentre i rossoblu escono sconfitti sul campo, ma ne escono con la consapevolezza di poter affrontare a testa alta anche i primi della classe, senza peraltro sfigurare nel confronto diretto.
La sfida giocata al Dall’Ara è stato un match ad altissima intensità, dove le due formazioni più in forma del campionato si sono dato battaglia in un match molto chiuso, dove gli stili diversi, ma complementari delle due formazioni in campo hanno permesso di godere di una sfida dinamica ricca di spunti. Ancora una volta Thiago Motta sorprende tutti e insiste sulla coppia di centrali Beukema e Lucumí, con Calafiori in panchina, ma la vera sorpresa è davanti: niente Orsolini, con Saelemaekers e Zirkzee, c’è Odgaard nel ruolo di esterno destro.
La partita sembra ricalcare in larga parte lo stesso copione della sfida di Bergamo. L’Inter è più energica e pimpante nella prima frazione, combinando ottimamente nella metà campo del Bologna e provando a far pesare ogni disattenzione rossoblu. Se però sull’errore di costruzione di Kristiansen, il tentativo di Barella è coperto dalla grande uscita di Skorupski a respingere, lo stesso non si può dire per l’occasione del vantaggio interista. Il movimento di palla nerazzurro infatti apre a Bastoni sulla sinistra lo spazio per il cross: traversone per il taglio sul palo lontano di Bisseck, che ha seminato Saelemaekers e colpo di testa in tuffo che supera il portiere polacco.
Proprio come a Bergamo, nonostante il buon primo tempo, la ripresa degli emiliani è di un altro livello. L’Inter viene quasi annullata in zona gol ed è costretta a più riprese a una strenua difesa del proprio fortino. L’unica differenza con la sfida contro i nerazzurri orobici è la qualità della difesa dei ragazzi di Inzaghi. I meneghini dimostrano a pieno titolo non solo la propria rivendicazione sullo scudetto di questa stagione, ma anche sul titolo di miglior retroguardia del campionato, sopravvivendo a quello che a tratti prende la forma di un assedio. I rossoblu infatti provano a far la differenza aumentando il volume delle proprie occasioni, ma i tentativi non spaventano Sommer, che al triplice fischio festeggia un’altra porta inviolata.
Si parla molto spesso di quanto il cinismo sia ciò che differenzi le big dalle altre e in questo caso è stato proprio il cinismo dell’Inter a fare la differenza tra il successo nerazzurro e il ko bolognese. A livello numerico infatti le statistiche dell’incontro vedono dei rossoblu più propositivi e decisamente superiori ai nerazzurri come mole di gioco, ma è la precisione interista a regalare agli uomini di Inzaghi il successo. Il Bologna infatti detiene il pallone per il 60% del tempo, palleggiando con l’89% di precisione (576 fraseggi riusciti), contro solo l’81% nerazzurro (363 passaggi completati).
In zona offensiva però la precisione interista emerge e racconta di come sicuramente il Bologna avrebbe meritato qualcosa in più, spiegando al tempo stesso le ragioni del successo nerazzurro. I rossoblu tirano la bellezza di 19 volte, contro le 5 nerazzurre (0 nel secondo tempo), ma nonostante questo i felsinei centrano lo specchio di Sommer solo 3 volte, mentre gli interisti trovano la porta di Skorupski per 4 volte. A questo dato si aggiungono gli expected goals, i quali nel computo totale danno ancora ragione agli ospiti: 0,67 xG per gli emiliani, contro gli 0,82 xG dei lombardi.
Altri numeri della partita vedono mediamente il Bologna avanti rispetto ai nerazzurri, con qualche piccola eccezione. I rossoblu sono ad esempio meno disciplinati con 17 falli commessi contro i 12 degli ospiti, da cui derivano due ammonizioni emiliane (Zirkzee e Freuler) e una meneghina (Klaassen). I petroniani tirano più angoli (7-2), corrono di più (117 km contro 115 km) e recuperano più palloni (45-44), mentre l’Inter vince più contrasti (5-9), le palle perse invece si equivalgono (7-7).
Si ferma dunque a quota sei la striscia di successi consecutivi di Thiago Motta. Proprio come successo nella prima giornata, il fortino del Dall’Ara cade sotto i colpi di una milanese, ma rispetto al ko patito ad agosto contro il Milan, le prospettive future non possono essere più rosee di così. Il Bologna ha costretto l’Inter sulle gambe, facendole metaforicamente sputare sangue per uscire con i tre punti dal campo. Una chiara dimostrazione di quanto la squadra sia cresciuta in questa stagione e di quanto ancora sia possibile sognare. Il quarto posto non è in pericolo questa giornata, ma il ko offrirà alle rivali di accorciare la classifica, l’importante sarà ripartire già dalla prossima. L’italo-brasiliano infatti sarà atteso dalla trasferta del Castellani: a tu per tu con il tabù dell’Empoli, l’ennesimo mito da sfatare per un tecnico e una squadra che sta, partita dopo partita, riscrivendo la storia recente di questa squadra.