Non c'è due senza tre, la quarta vien da sè. La quinta?
Dopo le nefandezze dovute agli insufficienti risultati ottenuti tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno, il mese di febbraio doveva fungere da spartiacque per la stagione del Bologna. Chiamati a rispondere, i ragazzi di Motta, hanno trovato sulla propria strada compagini fastidiose da affrontare e a tratti simili alla propria identità. A favore, però, il fattore casa: quattro delle cinque sfide, infatti, sono in programma disputate davanti al proprio pubblico.
Il primo a doversi sacrificare alla carneficina felsinea è il Sassuolo di Dionisi, il cui ottimo avvio di gara ha destato qualche preoccupazione ai ragazzi di Motta, bravi nell’avere la pazienza giusta per affondare il colpo. Battuti i neroverdi, è il turno del Lecce: netto e perentorio quattro a zero in una gara letteralmente a senso unico. Terza gara mensile e per la terza volta consecutiva, il Bologna apre nuovamente le porte al proprio pubblico. Nel giorno degli innamorati – San Valentino – l’avversario di turno è la Fiorentina, squadra con la quale il Bologna ha rimediato due delle quattro sconfitte complessive in stagione. Le sconfitte, però, altro non sono che un aggravante in più all’odio viscerale che già permane da tempo tra loro. I felsinei insegnano calcio – come fatto anche in precedenza contro i toscani – e il risultato gli sorride.
Il bottino recita fin qui tre su tre. Il Bologna, nuovamente in svantaggio, riesce a dominare più nel lungo che in largo anche all’Olimpico: El Azzouzi e Zirkzee completano la rimonta, la Lazio ora dista cinque lunghezze. Fin qui tutto perfetto, nulla da dire, ma c’è ancora un appuntamento da portare a termine. Il ventiseiesimo turno si apre proprio questa sera, con l’anticipo tra Bologna e Verona, nuovamente allo stadio Renato Dall’Ara. Ritmo da scudetto, quello a cui viaggiano i rossoblù davanti al proprio tifo: trentadue punti; frutto di dieci vittorie, due pareggi e una sola sconfitta (la prima di campionato contro il Milan). Sfatato anche il tabù della trasferta, il Bologna arriva alla sfida come meglio non poteva capitare: in salute, in piena fiducia e mai come ora consapevole della propria forza.
Da mesi a questa parte in tanti hanno detto la propria sul gioco di Motta; ultimo a parlare è stato proprio il tecnico degli scaligeri, il quale senza mezze misure ha affermato come il gioco del Bologna sia il più bello della Serie A. Non da meno la risposta di Motta, il quale ha espresso parole lodevoli sul tecnico dei veneti, che si è visto smantellare la rosa nella sessione invernale, ma, nonostante ciò, ha sfoggiato prove di altissimo valore. Seppur siano solo quattro le vittorie fin qui (di cui due nelle prime due di campionato), il Verona si è sempre dimostrata essere una squadra capace di restare in partita per novanta minuti.
È dall’undicesima giornata, infatti, che gli scaligeri non perdono con più di una rete di scarto; allora cadde malamente in casa contro il Monza. La gara d’andata si concluse sul punteggio di 0 a 0 (risultato più frequente nei precedenti scontri): Baroni riuscì a ingarbugliare Motta, specialmente nella prima frazione. Il Bologna è attualmente in quinta posizione, che per il ranking FIFA – in cui l’Italia è in pole position – premierebbe la troupe di Motta nella Coppa dalle grandi orecchie. Il Verona, invece, è invischiato nei bassifondi di classifica, a quota venti punti appaiato con il Sassuolo nella lotta salvezza. Dovesse finire oggi il campionato, l’epilogo sorriderebbe ai rossoblù e condannerebbe gli scaligeri alla cadetteria per un discorso di scontri diretti con i neroverdi emiliani.
Non c’è cosa più errata da fare che guardare la classifica, il Verona avrebbe tutto da guadagnare, il Bologna tutto da perdere. In vista del big match di domenica sera tra Milan e Atalanta, una vittoria questa sera vorrebbe dire scavalcare gli orobici, sprovvisti delle due gare contro la Milano rossonera e nerazzurra per pareggiare le gare disputate con i rossoblù. E indovinate chi dovranno poi sfidare i bergamaschi domenica prossima? Proprio i rossoblù.
Come suo solito, però, il tecnico italo-brasiliano pensa di volta in volta (come giusto che sia), senza far affidamento n’è a statistiche n’è al futuro. Partite come queste possono giocare brutti tranelli; mangiarsi le mani a fine stagione sarebbe il rimpianto più grande. Da aspettarsi un Verona affamato e affiatato, sulla scia di quanto visto nella precedente sfida contro la Juventus, ritenuta da Baroni stessa “più agevole da affrontare rispetto al Bologna”.
Lo schieramento iniziale lo si scoprirà tra una manciata di ore. Si è capito come con Motta è impossibile fare azzeccare le previsioni, ci stupisce sempre e finora la ragione è tutta dalla sua parte. A prescindere da chi partirà o meno, la concorrenza è tanta, ma anche chi non dovesse toccare campo sarà pronto a supportare i propri compagni. “In panchina facciamo un gran casino”, ha ribadito Riccardo Orsolini nel post-partita di Bologna-Fiorentina.
Intanto l’ultimo elemento a completamento del puzzle costruito dalla dirigenza felsinea è atterrato nel tardo pomeriggio di ieri all’aeroporto Marconi. Accolto da numerosi tifosi rossoblù, Santiago Castro ha pronunciato le prime parole in italiano: “Ciao Bologna, sono molto contento di essere qui. Forza Bologna”.