Il Bologna non ne vuole sapere di fermarsi, anche la Roma cade al Dall’Ara
Secondo la classifica era uno scontro diretto per la zona Champions League e il Bologna ha dimostrato di non soffrire di vertigini. I rossoblu nella sera dell’anniversario della scomparsa di Sinisa Mihajlovic superano la Roma per 2-0, con una prestazione da incorniciare. Una sfida dura, fisica, forse anche meno spettacolare rispetto alle ultime uscite emiliane, ma in ogni caso vincente per i ragazzi di Thiago Motta. Capaci di gestire la pressione fuori dal campo e il pressing di Mourinho sul terreno di gioco, per poi colpire con azioni corali, dimostrando ancora una volta come nonostante brilli sempre più luminosa la stella di Zirkzee, la forza di questa squadra è il gruppo.
La partita è fin da subito molto fisica. La Roma punta sui muscoli, per mettere sabbia negli ingranaggi del palleggio emiliano, con pressing alto e interventi sempre sul filo della regolarità. Il direttore di gara Guida prova a lasciar giocare sui primi contatti, ma poi è costretto a fischiare vista la crescente intensità dei contatti in campo. Non è un caso che la partita terminerà con ben 32 falli totali fischiati, equamente divisi tra le squadre in campo, con tanto nervosismo diffuso e qualche discussione accesa in vari momenti del match, per un totale di 8 cartellini gialli: 4 per squadra.
Tanto possesso Bologna, tanto pressing Roma, ma pochissime occasioni da gol. Il tiro da centrocampo di Llorente, ben parato da Ravaglia, sembra accendere però la squadra ospite. Belotti mette in seria difficoltà Ravaglia e i rossoblu sembrano essere leggermente sopraffatti dalla pressione capitolina, ma è solo un blackout momentaneo: al primo vero squillo i felsinei infatti trovano la rete del vantaggio. Splendida azione in velocità, innescata dall’ottimo pallone filtrante di Beukema per Freuler. Lo svizzero fa correre il connazionale Ndoye sulla fascia, il quale mette poi al centro un delizioso pallone rasoterra, con il quale Moro firma a sorpresa l’1-0 bolognese. Un colpo tremendo per la Roma, che stava esprimendo il suo miglior calcio nel momento della rete subita.
Nella ripresa, Mourinho prova subito a pressare alto i bolognesi. L’obiettivo è chiaro: pareggiare il risultato subito, sperando in una partenza a rilento dei ragazzi di Thiago Motta. A colpire a freddo però sono ancora una volta i rossoblu. Altra azione corale guidata da Zirkzee, bravo ad aprire il campo per Ferguson. Lo scozzese entra in area e calcia teso per il taglio preciso di Ndoye. Lo svizzero tocca appena, ma Kristensen nel tentativo di recuperare all’ultimo trafigge il proprio portiere, provocando il raddoppio dei padroni di casa.
L’autorete del danese di fatto chiude la partita. Il Bologna gestisce bene il ritmo e nonostante la Roma riesca a costruire un paio di occasioni importanti, solo una impegna seriamente Ravaglia, schierato a sorpresa al posto di Skorupski, mentre spesso i tentativi giallorossi non superano il muro difensivo emiliano. Si arriva così fino al triplice fischio di Guida, che decreta il successo emiliano, che vale il quarto posto solitario, mentre la Roma si ferma e “precipita” al settimo posto, superata da Atalanta e Fiorentina, entrambe vincenti in questo sedicesimo turno.
Dal punto di vista statistico, la partita è tutto sommato in equilibrio, con il Bologna ad avere qualche piccolo margine sotto diverse voci. Tanti piccoli mattoncini che però nel complesso, costruiscono il successo degli emiliani. I rossoblu infatti hanno un miglior possesso palla (56% contro il 44%), aiutato anche da una maggiore precisione nei passaggi (88% Bologna, 84% Roma) con gli emiliani a completare oltre 120 fraseggi in più rispetto agli ospiti (487 passaggi completati dei bolognesi, 359 dei capitolini). Si equivalgono invece il numero di tiri delle due squadre: 8 a testa, con i capitolini più precisi con 3 tiri in porta, contro i 2 dei felsinei. La squadra di Thiago Motta però è più incisiva: secondo la statistica degli expected goals infatti il Bologna combina per 0,76 xG, mentre la Roma solo per 0,57 xG.
Si può dunque dire che i petroniani abbiano sì meritato il successo, ma meno di quanto dica il punteggio. Ma una delle caratteristiche delle grandi squadre è senza dubbio vincere anche quando non trovi la tua partita migliore. Nonostante la rosa rimaneggiata infatti la Roma ha dato battaglia di fronte a un Dall’Ara gremito e pronto a fare festa. Il Bologna si è scoperto grande e non ha fallito la famosa prova di maturità, superando la squadra di Mourinho, in uno dei classici casi in cui allievo supera maestro. Ora ad attendere gli emiliani c’è la sfida di Coppa Italia contro l’Inter: in palio c’è un posto nei quarti, di fronte a una squadra, i nerazzurri, che potranno operare un piccolo turnover, per tentare il primo vero affondo al campionato prima del giro di boa. Sabato poi altra sfida di vertice contro l’Atalanta, contro cui i rossoblu cercheranno il sesto successo consecutivo tra le mura amiche.