Beli All Star Game, che Virtus! A Vitoria si confermano le Vu nere
Un BeliAnello ed una squadra degna della terza posizione in classifica a Vitoria. La Virtus Bologna batte il temibilissimo Baskonia di coach Ivanovic, rimane saldamente aggrappata al terzo gradino del podio di Eurolega e raggiunge momentaneamente il Barcellona a quota 20 punti.
I rossoblù iberici erano reduci da sette vittorie in otto gare continentali dal ritorno sulla panchina della guida tecnica ex Stella Rossa, stavano esprimendo una pallacanestro moderna e godibile, ma sono stati superati dai felsinei, i quali si sono dimostrati superiori nella gestione del finale di gara, a livello tattico e sul piano mentale.
La partita viene messa subito sui binari giusta dalla Segafredo, grazie a qualche azione offensiva di grande pregio, agli 11 punti e 4 assist di Marco Belinelli nel primo quarto e ad una difesa che, in seguito a qualche errore nei primi due minuti di gioco, si stringe attorno alle proprie certezze e stritola le principali bocche da fuoco avversarie. Il Baskonia, però, forte del buon periodo che sta vivendo e della salute di cui gode la squadra, accorciaimmediatamente le distanze nel punteggio, riesce a mettere in ritmo un Marcus Howard bollente e trova punti importanti all’interno del pitturato grazie ad un Moneke, da qualche tempo a questa parte, formato Mvp.
La compagine di Luca Banchi non si scompone, accetta il punto a punto e non cala di intensità e concentrazione nella fase centrale del match: dopo svariati colpi subiti dagli iberici, infatti, gli ospiti si riassestano e non concedono canestri facili nel secondo e terzo quarto, come accaduto, invece, sul campo del Bayern Monaco due settimane prima. Pajola fornisce qualche assist importante, Shengelia attrae su di sé gran parte della difesa rossoblù, Dunston e Cacok danno il loro contributo e, senza dimenticare l’atletismo e l’intelligenza cestistica di Cordinier, la Vu nera gestisce agilmente i sorpassi e contro-sorpassi a cui la gara la sottopone.
Decisiva, durante il corso del terzo periodo, la scelta di coach Banchi di far esordire nel match Awudu Abass nel cosiddetto ruolo di “quattro tattico”, al fine di non concedere spazio a Moneke quando quest’ultimo decide di attaccare dal palleggio fronte a canestro: Cacok e Polonara non erano stati in grado, infatti, di rendere la vita difficile al lungo di casa, mentre la prima difesa del numero 55 bianconero è da manuale e mette definitivamente Abass in partita. L’ala della Virtus manda a segno una tripla fondamentale e reagisce bene al cambio di ruolo richiesto dal suo allenatore, facendosi trovare pronto anche da numero 3. La duttilità di questo giocatore e la tranquillità nell’accettare le decisioni del proprio staff tecnico simboleggiano la coesione e l’affiatamento di squadra della Segafredo, sempre più gruppo e sempre meno legata al gioco individuale.
Il successo di Bologna sul campo di Vitoria è costruito bene, meditato, preparato e concretizzato nel migliore dei modi, anche e soprattutto grazie ad una quarta frazione in cui gli emiliani non hanno fretta di fare un canestro in più degli avversari e pazientano fino a trovare la conclusione migliore, mentre agli spagnoli viene impedito di giocare la propria pallacanestro quando sono le Vu nere a difendere ed il risultato sono parecchi tentativi a vuoto dei singoli, ormai non più in ritmo.
La Virtus può, adesso, guardare al futuro con tranquillità: nessun impegno europeo sarà agevole da superare, ma la consapevolezza nei propri mezzi da parte dei giocatori bolognesi deve indurre gli stessi a credere di poter battere qualsiasi avversario.