Virtus show alla Segafredo Arena, Barcellona ko e terzo posto solitario
Serviva una prestazione di altissimo livello per tenere i due punti a Bologna di fronte al Barcellona e la Virtus ha saputo vivere una notte da leoni. Alla Segafredo Arena i bianconeri hanno vinto in rimonta una sfida al cardiopalma contro i blaugrana per 80-75. Una partita in cui i bianconeri di coach Banchi hanno inseguito per quasi 32 minuti, piombando anche fino al -16, salvo poi operare il sorpasso in avvio di ultimo quarto e poi conservare la leadership fino alla sirena finale.
Una prestazione corale, dove un paio di iniziative dei singoli hanno scosso il gruppo, per ritrovare il ritmo giusto, che il Barcellona era stato tanto bravo a spezzare. In avvio di match infatti la Virtus fa molta fatica a trovare canestri semplici. I ragazzi di coach Roger Grimau sono molto bravi a intasare l’area quando i bianconeri provano ad avvicinarsi al ferro, in più rendono complicati anche i tentativi dall’arco, sfruttando il grande atletismo dei propri interpreti. Non è un caso che a fine quarto la Segafredo abbia segnato appena 4 tiri dal campo, restando aggrappata solo con i tiri liberi al punteggio. Quando si tratta di segnare invece i blaugrana sono una macchina quasi perfetta: la grande fisicità catalana permette loro di dare grande battaglia dal pitturato, mentre i tiratori sono caldi fin da subito, con Abrines a guidare i compagni.
Nel secondo quarto la Virtus prova a reagire. Nella prima parte del periodo è molto brava a contenere lo straripante talento degli ospiti, resistendo nel momento di massima pressione avversaria. Le percentuali da tre degli spagnoli scendono, ma Hernangomez diventa signore e padrone dell’area pitturata, con Vesely e Brizuela a dargli manforte. A dare la scossa ai bianconeri è Isaia Cordinier. A metà del quarto il francese sale in cattedra e ridesta pubblico e compagni con un paio di giocate tanto importanti quanto spettacolari. Sono le prime scintille di rimonta, le quali però non bastano a ricucire lo strappo oltre il -12 di fine primo tempo sul 15-21.
Uno dei grandi pregi del Barcellona nel primo tempo, è stato quello di non permettere alla Virtus una grande trasmissione di palla. I catalani erano stati molto bravi a mettere sabbia negli ingranaggi di coach Banchi, non permettendo una facile trasmissione di palla: nella prima metà di gara sono infatti solo 7 i canestri su assist da parte dei bianconeri. Un numero impressionante, in negativo, soprattutto se paragonato ai 12 degli ospiti. La Segafredo però inverte questa tendenza nel terzo periodo: i canestri su assistenza raddoppiano in un solo quarto e soprattutto si accende Tornike Shengelia, fino ad allora seppellito dalla grande difesa degli ospiti. Le giocate del numero 21 riportano a galla la squadra in attacco, mentre in difesa Bologna non concede più giocate facili agli spagnoli, intasando con criterio l’area di rigore, agevolata anche dalle percentuali non entusiasmanti da tre dei blaugrana.
Si arriva così all’ultimo periodo, con la Virtus che ha ricucito il distacco fino al -5. Un quarto che si apre con un protagonista inatteso: Bruno Mascolo. Il numero 14, al debutto in Eurolega, entra nel finale del terzo periodo, dove con un buon rimbalzo in attacco, permette il canestro sulla sirena. Probabilmente come “premio” per la giocata effettuata in precedenza, coach Banchi sceglie di schierarlo anche nell’ultimo periodo e il ragazzo campano ripaga enormemente la fiducia ricevuta. Se infatti la tripla di Shengelia trova il pareggio, è il canestro di Mascolo a regalare il sorpasso alla squadra bianconera.
Il finale di partita è uno splendido testa a testa, tra giocatori di altissimo livello. Canestri spettacolari e giocate importantissime da una parte e dall’altra del parquet. Alla fine a prendersi nuovamente le luci della ribalta nei minuti conclusivi è Iffe Lundberg. Il danese nell’ultimo quarto segna ben 13 punti, tra cui la tripla che di fatto chiude le ostilità, portando la Virtus sul +4 negli ultimi 20 secondi di partita. Un vantaggio effimero, ma che basta alla Segafredo per portare a casa l’incontro.
Il quarto quarto da protagonista assoluto vale a Lundberg il titolo di MVP di serata, ma se c’è una costante in questa squadra è senza dubbio Daniel Hackett. Il ragazzo nato a Forlimpopoli è l’unica incrollabile certezza della Virtus per tutto il match. Protagonista dal primo all’ultimo minuto, senza cali di rendimento. Una spina nel fianco costante in difesa e tra i più brillanti in avanti. In doppia cifra anche Shengelia e Cordinier, con Mickey molto bene in uscita dalla panchina, con 8 punti e 6 rimbalzi, di cui 4 in attacco. Un successo che vale così il terzo posto solitario in classifica di Eurolega: abbandonata la compagnia del Monaco, la Virtus si aggiudica il primo scontro diretto contro il Barça e accorcia ad appena una vittoria di distacco proprio dai catalani.