Beffa.
Beffa.
Finisce 1-1 al Via del Mare di Lecce il lunch match della quattordicesima giornata tra i padroni di casa e il Bologna.
Rossoblu che escono con un punto “solo” ma con tantissime recriminazioni per una vittoria mancata al 95’ su un calcio di rigore assegnato dal VAR Nasca (che porterà al solito codone infinito di polemica).
Un Bologna che ha sbloccato la gara, non l’ha chiusa e ha appunto subito una clamorosa beffa nei minuti di recupero, vedendosi così sfumato il sogno quarto posto che avrebbe agguantato in caso di tre punti.
La strada è comunque tracciata, i ragazzi di Motta stanno dimostrando giornata dopo giornata di essere competitivi e aver tutte le carte in regola per poter essere una mina vagante in questa Serie A.
LA PARTITA
Il Bologna si presenta al fischio d’inizio senza molti giocatori, ai quali si aggiungono le scelte di formazione di Thiago Motta che panchina Beukema e soprattutto Zirkzee, autentico leader tecnico di questa squadra.
Entrambi acciaccati e entrambi risparmiati, almeno dal primo minuto.
Il primo tempo è brutto, sporco, di fastidiosa lettura e il Lecce in questo contesto si trova meglio. I rossoblu provano un nervoso e impreciso palleggio che spesso favorisce il fianco alle “volate” dei salentini che si rendono pericolosi in due occasioni, entrambe con Gonzalez vicino al gol: dalla distanza al 24’ (respinta di Skorupski) e in acrobazia da dentro l’area di rigore al 30’ (fuori di poco). Il Bologna ha uno squillo solo vero nel corso di tutta la prima frazione e porta la firma di Dan Ndoye che, in campo aperto, sorpassa a due velocità Dorgu ma colpisce il petto in uscita di Falcone da buona posizione. Poco altro, se non i 250 tifosi felsinei che caricano una squadra in proiezione europea.
La ripresa appare più frizzante fin da subito, anche grazie ad una girata mancina di Van Hooijdonk (alla prima da titolare in Serie A) che colpisce l’esterno della rete al 48’.
Crescono i giri del motore di un Bologna che dominerà in lungo e in largo il secondo tempo.
Il vero punto di svolta arriva al 57’.
Thiago Motta decide di fare quattro cambi contemporaneamente e rivoluziona il suo undici, inserendo tra gli altri Lykogiannis.
Al minuto 68’ proprio il mancino perfetto del greco disegna una meravigliosa traiettoria su punizione, con la palla che bacia la parte interna della traversa e muove la rete: 0-1!
Nei 10 minuti successivi il Bologna si divora in modo incredibile due volte il colpo del KO.
Al 71’ lo stesso Lykogiannis sbaglia clamorosamente un facile gol su un assist stupendo di Ndoye da buonissima posizione e al 76’ prima ancora Ndoye si fa fermare da Falcone a tu per tu con il portiere di casa e sulla conseguente respinta Ferguson fallisce la rete a porta praticamente vuota.
Minuto 89’ con i rossoblu ospiti che non trovano ancora una volta lo 0-2 stavolta con Urbanksi e Moro che non gestiscono bene una ripartenza 4vs3 quando la conclusione del giovane polacco 2004 viene parata da Falcone.
Si arriva così all’ultimo giro di lancette.
Doveri non fischia un fallo in favore del Bologna al 94’ in zona offensiva, sulla ripartenza il Lecce guadagna un corner per un tiro di Sansone deviato dalla difesa.
Sul calcio d’angolo Zirkzee respinge in maniera pigra sul primo palo, raccoglie da trequarti campo Rafia che immediatamente rispedisce il pallone nel cuore dell’area di rigore dove arriva Dorgu che fa sponda per Falcone (si, proprio il portiere) che viene atterrato da Calafiori senza riuscire a calciare in porta da dentro l’area piccola.
Inizialmente l’arbitro, su chiamata del suo assistente, segnala fuorigioco e consegna così i 3 punti al Bologna. A quel punto interviene Nasca al VAR che richiama Doveri ad una On Field Review che porterà all’assegnazione del calcio di rigore quando i minuti sono ormai 97’. Dal dischetto Roberto Piccoli (entrato nel secondo tempo) lascia partire un gran destro ad incrociare che si insacca sotto l’incrocio dei pali, nonostante Skorupski avesse indovinato l’angolo.
Triplice fischio immediato e 1-1 finale.
Amaro in bocca e dispiacere in casa Bologna che ha perso due punti probabilmente meritati 20 secondi oltre il recupero concesso dal direttore di gara.
Rimane la sensazione di una squadra molto consapevole dei propri mezzi, sempre più difficile da affrontare per chiunque e nonostante le bende e i cerotti sia andata vicina ad una vittoria pesantissima.
Quattordici partite, 22 punti e settimo posto in classifica. Continua la grande corsa dei rossoblu in un campionato ad oggi esaltante e magico.
Michel Cavina