L'Europa è di chi segna di più
Questa sera si chiude il 13esimo turno di campionato con i posticipi di Verona-Lecce prima, e Bologna-Torino alle 20:45 allo stadio Renato Dall’Ara. Nonostante il match sia in programma in un lunedì sera di fine novembre, l’entusiasmo sugli spalti – gremiti – continua a dare manforte ai ragazzi di Thiago Motta, pronti a cancellare il risultato di Firenze
(non la prestazione) dopo la sosta delle nazionali. Dall’altra parte, però, c’è un Torino con un assetto nuovo e più improntato a individuare i meccanismi che non convincevano. Parlano i risultati e il modo in cui sono arrivati: Juric è passato alle due punte, con il tandem Sanabria-Zapata che pian piano si sta assemblando sempre meglio. Lo testimoniano le occasioni create nelle ultime uscite stagionali nonostante i gol tardino ancora ad arrivare: motivo per cui alla voce gol fatti (10) i granata sono davanti solo a Udinese, Verona ed Empoli. Il Bologna non è da meno, con soli tre gol in più ma con meno calciatori andati a segno. Guidano Orsolini e Zirkzee a quattro, Ferguson a tre, per poi scendere a uno con De Silvestri e Fabbian. La stampa non ha esitato a indagare e Motta è stato diplomatico nel replicare: “Oggi abbiamo preso pochi gol facendo abbastanza offensivamente per i punti che abbiamo. E’ un momento, vedremo lunedì come sarà la partita contro una squadra che subisce poco”. Ancora a zero gli esterni (se non Orsolini) da cui ci si aspetta molto di più a livello offensivo, rispetto a quanto mostrato finora. Il tecnico italo-brasiliano sembra aver identificato in Saelemaekers e Orsolini i due uomini di maggior affidamento nelle fasce, con Ndoye e Karlsson le alternative, nonostante le 5 panchine consecutive dello svedese prima dell’infortunio che lo terrà ai box fino a Natale. La musica quest’oggi suonerà un’altra sinfonia perché, oltre a Jesper, in settimana si è fermato anche Orsolini per una lesione al bicipite femorale destro, con il rischio di non vederlo prima dell’anno nuovo. Scelte obbligate, dunque, per Motta, che deve schierare necessariamente Ndoye e Saelemaekers, gli unici di ruolo. Dentro Lucumì, fuori Orsolini, Bonifazi, Corazza e di nuovo El Azzouzi. Dubbi per quanto riguarda il pacchetto della linea difensiva, dove c’è maggior concorrenza e il divario è breve al momento. Scalpita Lucumì, pronto e volenteroso nel riprendersi il ruolo, dopo aver vinto e convinto con la Colombia nel doppio impegno settimanale. La sua presenza, però, vorrebbe dire sacrificare Calafiori, che ben sta figurando, a meno che non venga traslato nel suo ruolo naturale, quello di terzino sinistro, con Kristiansen e Lykogiannis a sedere. Il dubbio è chi schierare tra il danese e il greco, con il primo in leggero vantaggio. Un Torino, invece, che si presenta pressochè al completo, con il rientro lampo di Linetty, anche se potrebbe partire dalla panchina, lasciando spazio a Ginetis per una maglia dal 1’. Al di là degli interpreti, questa sera servirà essere cinici il più possibile davanti alla porta, per non rammaricarsi poi a fine partita di aver sciupato le poche occasioni che ci si aspetta da una gara del genere. Tanti duelli, da Buongiorno a Calafiori in vista della Nazionale italiana, Zapata-Zirkzee per il titolo di “bomber” di giornata, Ferguson e Vlasic che per certi aspetti si somigliano parecchio e, dulcis in fundo, quello tra Thiago Motta e Juric, con i rispettivi tecnici che non hanno esitato nello spendere elogi nel pre gara: “Voleva vincere anche le partitelle in allenamento, non amava perdere. Abbiamo fatto un anno insieme fantastico, eravamo complementari in campo. Trascinava il gruppo a fare sempre meglio, e lo trasmette anche adesso da allenatore, squadre che lottano e vogliono creare tanto, con forza fisica e impeto, vivendo il match al massimo”. Queste le parole del mister italo-brasiliano, a cui si sono susseguite quelle del tecnico granata: “Ha grande carisma e presenza. Allena come giocava, sta facendo molto bene dimostrando tutto il suo valore. Avrà una grandissima carriera”.