Una battaglia più che una sfida
Fiorentina-Bologna non è mai una partita come le altre, è la storia ad insegnarcelo. Ogni anno, nella settimana che precede l’incontro, si respira un clima diverso tra le due fazioni. Il Derby dell’Appennino costituisce in totem una rivalità tra due tifoserie che se la sono sempre mandata a dire, non risparmiandosi mai. A enfatizzare la grande euforia spetterà ad un pubblico dal tutto esaurito, con i biglietti del settore ospiti bruciati ai nastri di partenza. L’ad rossoblù, Claudio Fenucci, ha poi avuto modo di garantire una maggior – seppur minima – presenza rossoblù allo stadio dopo una chiacchierata con Joe Barone sul discorso dei tagliandi. La cornice di pubblico, con tanto di coreografia casalinga non messa in scena con la Juventus, può essere veramente l’arma in più per entrambe le compagini. Al Franchi esodo di bolognesi, ai quali però è stata negata la presenza in qualsiasi altro spicchio se non in quello ospite. L’attesa è alle stelle e mai come quest’anno il gap tra le competitor sembra essere più vicino che mai. Presto per dirlo, anche se è il campo a parlare. Bologna con numeri di classifica da Europa: sesto posto, in grado di tenere testa a big del calibro di Juve, Inter, Napoli; successo con la Lazio e imbattuti dalla prima di campionato, in casa con il Milan. Più attendista e “bassa” in fase di non possesso la squadra di Motta, arrembante e a tutto campo, invece, la formazione di mister Italiano. Due allenatori giovani e distintivi del nostro campionato, capaci di infondere meccanismi e tatticismi ai propri calciatori. Due esteti del bel calcio, con l’italo-brasiliano più improntato ad un calcio palleggiato sì, ma capace di modellare il canovaccio tattico a seconda dell’avversario, delle richieste della gara e delle armi a disposizione. Diverso, invece, il tecnico della viola, fermo e convinto del proprio modo di giocare senza far troppo fronte a fattori esterni, presenti pur sempre nel giuoco del calcio. La Fiorentina, infatti, ne ha pagato dazio nelle ultime uscite stagionali. Basti pensare all’ultima gara giocata quando, con la Juventus in vantaggio, il modo di attaccare è stato sempre lo stesso e, seppur i dati a fine partita siano stati nettamente in favore dei viola, l’apporto in fase offensiva non è stato mai troppo insidioso. I toscani vengono da una serie di sconfitte consecutive (3) in campionato, che gli ha visti scendere in classifica e venire superati dagli stessi rossoblù, reduci da 7 punti nelle ultime tre partite. Momenti di forma totalmente differenti sì, ma è anche vero che Italiano ha dovuto far fronte anche ad un impegno maggiore richiesto dalle Coppe – la vittoria di giovedì per 0 a 1 – con conseguente dispendio sia fisico che mentale. Intanto Motta non si fa illusioni e come di consueto, è focalizzato sul prossimo appuntamento, la Fiorentina, senza pensare a quanto verrà in futuro e senza nemmeno pensare al momento che sta attraversando la squadra avversaria. Il gruppo sta bene e attorno a Casteldebole l’entusiasmo è encomiabile, ma guai a sottovalutare la sfida. Guai, come quelli che sta attraversando Karlsson, “ha subito una botta al ginocchio” – recitava giovedì Motta in sala stampa. Botta che, con gli esami strumentali, si è tramutata in lesione al collaterale mediale: niente Firenze e ai box fino a Natale. Ancora più disperato, però, Italiano che non riesce a recuperare Beltran, out anche in settimana per una dolorosa botta al costato. Appuntamento al gol rimandato, dunque, per entrambi, ancora a secco in Italia. Sarà Nzola, dunque, il centravanti titolare viola, supportato dal solito Nico Gonzalez da una parte, uno tra Sottil e Brekalo dall’altra e Bonaventura alle sue spalle. Parisi confermato giù di piede, Biraghi a sinistra e al centro ballottaggio aperto tra Milenkovic e Ranieri al fianco di Quarta, Arthur e Duncan di nuovo in tandem. Nelle file felsinee, invece, probabilmente sarà la formazione collaudata di Motta, con Calafiori che, nonostante il rientro di Lucumì, viene confermato al centro della difesa. Sulle fasce saranno i soliti Saelemaekers e Orsolini – voglioso di rivincita per la mancata esclusione in Nazionale – a incrementare un attacco che stenta a decollare. Fondamentale per i rossoblù in fase difensiva sarà la pazienza e la concentrazione nella prima frazione di gara, nella quale la Fiorentina può vantare il primato in campionato di reti realizzate. La Fiorentina per rifarsi dalla doppia sconfitta della passata stagione, il Bologna per continuare il suo trend sorprendente, ci si gioca tanto, con la consapevolezza, però, che il campionato è ancora lungo e aperto.