Una sfida nella sfida
Nemmeno il tempo di gioire per il successo sul Verona in Coppa Italia che al Dall’Ara tornano in campo i rossoblù di Thiago Motta. Proprio l’allenatore dei felsinei, alla viglia del match di questa sera delle 20:45, ha sottolineato che avendo meno tempo a disposizione per preparare la sfida, ha concentrato il lavoro su sedute video, per studiare meglio il prossimo avversario. Un formazione non semplice, la compagine contro cui i rossoblù dovranno battagliare per ottenere l’undicesimo risultato utile consecutivo. Undici come il numero della giornata in cui stiamo per accingerci, che si aprirà proprio oggi con l’interessantissima sfida tra Bologna e Lazio. I rossoblù riabbracciano Lucumì – che rientra in gruppo dopo 40 giorni – e Beukema dopo il forfait in extremis a pochi minuti dall’inizio del derby emiliano con il Sassuolo al Mapei. Ancora è presto per dire se partirà dal 1’, ma alla domanda che gli è stata posta in conferenza stampa, Motta è stato chiaro: “Beukema si è allenato con il gruppo, può giocare”. Il tecnico ha poi aggiunto come per lui le gerarchie nella fase difensiva non siano cambiate, ma vale sempre il principio del “gioca chi sta meglio”. Ha specificato, inoltre, come affrontare il Verona in Coppa Italia non equivalga alla Lazio in campionato, anche se “non ci sono partite più importanti e vanno affrontate tutte con lo stesso impegno”. Il Bologna non è solito a tirarsi indietro dinanzi a gare di questo tipo, ha sempre risposto presente quando viene chiamato in causa e consapevole dei propri valori, non teme nessuno. I valori dimostrati dal Bologna in questo avvio di stagione, non sono passati inosservati a chi il calcio lo mastica più del sottoscritto. Tifosi, allenatori, opinionisti, telecronisti e anche chi il Bologna dovrà affrontarlo tra una manciata di ore. L’ultimo a spendere parole pregevoli a riguardo, infatti, è stato il difensore centrale biancoceleste, Patric, il quale nella conferenza stampa prima della sfida ha marcato il concetto: “È una squadra molto organizzata, abbiamo lavorato soprattutto su questo. Stanno anche subendo pochi gol e stanno trovando solidità. Poi hanno giocatori forti come Orsolini e Zirkzee appunto. Da quando li allena Thiago Motta hanno trovato un’identità e stanno facendo delle buonissime cose”. Identità (e risultati) è ciò che sta ritrovando Maurizio Sarri dai suoi dopo un inizio parecchio claudicante. Vero che le Coppe tolgono un dispendio fisico e mentale maggiore (nessuno lo ribadisce più del tecnico biancoceleste), mai come quest’anno sono stati fatti innesti all’altezza – una volta perso Milinkovic Savic – per poter permettere qualche rotazione in più. In mezzo al campo, infatti, sono ben sei i calciatori a cui Sarri può far affidamento, nonostante nelle ultime uscite abbia inquadrato in Guendouzi-Rovella-Luis Alberto il trittico primordiale. L’Aquila è tornata a spiccare il volo: tre successi nelle ultime tre gare di campionato, contro Atalanta, Sassuolo e Fiorentina. Tutte squadre non rinunciatarie e con un calcio ben identificativo, il che rende i successi ancora più diplomatici. Palleggio – tanto – caparbietà nell’attirare su di sé l’avversario e abili nel ripartire grazie agli spunti di Luis Alberto. E se la fase difensiva prima veniva meno, ecco che nelle ultime circostanze Sarri ha ritrovato quella solidità e compattezza dietro, frutto del secondo posto la passata stagione. Romagnoli perno, il resto fa parte delle “rotazioni”, anche se in questo frangente saranno Lazzari, Patric e Marusic a completare il repato. Il Bologna, dal canto suo, non ha nulla da invidiare e guarda il suo orticello, grazie al quale può vantare di essere la terza miglior difesa del campionato. A prescindere da chi giochi, il reparto ha saputo mostrare e dimostrare di poter far leva su un concentrato infinito di armi a disposizione: De Silvestri, Posch, Beukema, Lucumì, Calafiori, Bonifazi, Corazza, Lykogiannis e Kristiansen, all’appello manca perfino Soumaoro. Il greco in vantaggio sul danese e Beukema-Bonifazi l’unico vero e proprio dubbio tra gli undici iniziali. Una sfida nella sfida, alla quale non possono mancare Orsolini e Zaccagni. In palio la Nazionale, sbagliare non è più consentito. Ultime chance con Macedonia e Ucraina tra meno di due settimane, intanto Spalletti si gode il “7” rossoblù e il “20” biancoceleste, rispettivamente a destra e sinistra del campo, con il rischio che ci sia posto per uno soltanto. Focus anche sulle panchine: Motta non ha mai battuto Sarri nei 4 precedenti, nonostante l’unico pareggio sia arrivato nello scontro da allenatore del Bologna (0-0 della passata stagione). Sarà la volta buona? Chissà…