Virtus schiacciasassi: cinque su cinque in LBA e primato mantenuto
Ci provano tutti, ma nessuno ci riesce. Niente da fare, questa Virtus non si batte. La Segafredo vince anche al PalaBarbuto di Napoli, conquista il quinto successo in altrettante gare in campionato e raggiunge Venezia in testa alla classifica.
I tredici punti di scarto tra le due compagini alla sirena finale non rendono giustizia alla prova dei bianconeri, i quali, nel corso dell’incontro, hanno toccato anche il +21 ed hanno amministrato alla perfezione le operazioni per trenta minuti abbondanti. Il 75-88 finale è frutto, prima di citare qualsiasi altro aspetto, del lavoro di squadra di Bologna in entrambe le metà campo, così come richiesto da coach Luca Banchi.
Dopo un avvio a diesel, complici, forse, anche le fatiche europee degli ultimi tempi, la Segafredo stringe le maglie della propria difesa, chiude l’area ed inizia a girare il pallone nella metà campo avversaria, rendendo impossibile a Napoli trovare soluzioni da distanza ravvicinata ed accoppiarsi in fase difensiva ad ogni giocatore della Vu nera. Il canovaccio tattico scelto dalla guida tecnica dei felsinei è chiaro: schermare i ferri con il lavoro di Shengelia, Mickey e Dunston, costringere la Gevi Basket a uscire sul perimetro e, solo a quel punto, alzare la linea di pressione del proprio frontcourt e disturbare la prima costruzione degli azzurri. E’ proprio questo ciò che accade, anche se solamente dal secondo periodo in avanti: l’intuizione di Banchi è ottima e si traduce nelle cattive prestazioni di Owens, Ennis, Jaworski e Sokolowski, nonostante i tabellini personali di alcuni dei singoli appena citati possano ingannare, nei parziali a favore della compagine ospite e nella qualità delle conclusioni tentate dai partenopei.
Quando deve attaccare la Virtus lo fa sempre di sistema, coinvolgendo, quindi, tutti gli interpreti in campo e dando loro modo di sparare dalla distanza preferita con il maggior numero di metri a propria disposizione: il pick and pop per liberare i lunghi dalla lunga distanza è, ormai, una scelta classica della nuova Segafredo, così come il dialogo tra le varie individualità all’interno del pitturato, sfruttando in modo particolare la linea di fondo, utilizzabile grazie alla tecnica ed all’atletismo dei giocatori bianconeri.
Da segnalare, a livello individuale, le super prestazioni di un Jordan Mickey ogni match più pimpante e di un Alessandro Pajola mortifero anche in fase offensiva: il numero 25 ex Zenit termina l’incontro in doppia doppia con 17 punti e 14 rimbalzi, mentre il playmaker marchigiano, oltre alla solita difesa, sfoggia grande abilità nel trovare il fondo della retina.
Bologna cresce di giorno in giorno e lo mostra in ogni occasione utile. Non sappiamo dove arriverà questa squadra, ma una delle certezze di questo inizio stagione è che il basket godibile di cui ha sempre parlato coach Banchi si stia vedendo sui parquet di gioco di tutta Italia ed Europa.