Caccia al terzo posto

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

Il posticipo del trentunesimo turno

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

Round 1

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

Al Penzo con le proprie armi

O mio caro Bologna, quanto ci sei mancato. Dopo un lungo tour de force è tornata la sosta nazionale nella quale non è andata proprio come si sperava. Non tutti sono partita alla rotta della propria patria, anche se a Casteldebole Italiano ha potuto lavorare con metà gruppo per la prima settimana, salvo poi accogliere in maniera scaglionata tutti quanti nella seconda. Gli ultimi a fare ritorno – come sempre – sono stati i sudamericani, con Lucumì l’unico ad esser stato impiegato.

Bologna Lazio 5-0

Il Tosco l’ha vista così: Bologna – Lazio 5-0

La Lazio l’aveva anche preparata bene la sua partita: rotazioni continue tra i tre di centrocampo per far muovere molto gli avversari cercando di trovare spazi sui ritardi difensivi; attaccanti che si muovevano in direzioni diverse rispetto alle consuete per disordinare le preventive preparate da Italiano e gli esterni bassi pronti a catapultarsi in avanti non appena una linea di passaggio si fosse scoperta per un ritardo difensivo del pressing avversario.La fase difensiva del Bologna è a tutti gli effetti uomo contro uomo e se gli accoppiamenti risultano errati diventa complicato reggere il confronto: a mio avviso (ricordo che di mestiere faccio lo speaker e non l’allenatore professionista) c’erano alcune marcature evidenti da cambiare come quella sulla fascia destra di De Silvestri che veniva portato dentro al campo da Zaccagni e che liberava così la corsia per Pellegrini che stando alto e largo, obbligava Orsolini ad abbassarsi troppo e per tante volte; centralmente Beukema marcava Castellanos, Lucumi non aveva riferimento vero e a sinistra Miranda controllava Pedro.